Crescita economica: Calenda, Micari e Barbagallo 'smentiscono' Schifani

Crescita economica: Calenda, Micari e Barbagallo ‘smentiscono’ Schifani

L'intervento dei tre esponenti politici
l'attacco
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PALERMO – “Renato Schifani non sa più a che cosa appellarsi pur di potere presentare un risultato positivo del suo governo”. Lo scrive sui social Fabrizio Micari, componente del direttivo di Iv Sicilia.

Micari: “Smascherate la bugie di Schifani”

“Ieri Unioncamere ha smascherato le sue bugie sulla crescita dell’economia – aggiunge – spiegandogli come agricoltura e industria in Sicilia vanno a rotoli e che la crescita del PIL nel 2024 è esclusivamente dovuta agli incentivi all’edilizia del bonus 110 e del PNRR, già conclusi o a scadenza”.

Continua l’ex rettore dell’università di Palermo: “Oggi Schifani esulta per il completamento dei lavori del Lotto n.6 della linea ferroviaria Palermo Catania, Catenanuova Bicocca. Peccato che per il lotto più semplice, ci sono voluti sette anni. Figuriamoci cosa accadrà per i lotti più complessi, con appalti superiori al miliardo e mezzo, con decine di chilometri di gallerie da scavare e di viadotti da costruire, con intere nuove stazioni da realizzare”.

Calenda: “Surreali le parole di Schifani”

“Schifani ha dichiarato afferma il leader di Azione Carlo Calendache la Sicilia sta vivendo un momento magico…surreale. Gente che muore per esami istologici che non arrivano, ragazzi uccisi per strada, turisti massacrati per pochi euro. Città senza acqua, spiagge in mano alla mafia, imprese di mafiosi che usufruiscono di fondi Pnrr, strade invase dai rifiuti… effettivamente è magico. Perché nella realtà questo non dovrebbe accadere”.

Barbagallo: “Schifani riesce a vedere gli asini che volano”

All’attacco di Schifani va anche il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo durante la direzione regionale del partito. “Il governo Schifani, anziché amministrare, è paralizzato dai propri conflitti interni. L’unico risultato è un imbarazzante immobilismo, mentre la Sicilia affoga. Oggi Schifani ha detto che la Sicilia sta vivendo un momento magico… ci dica con quale pozione riesce a vedere gli asini che volano”.

“I siciliani – ha aggiunto l’esponente Dem – assistono a un centrodestra regionale che consuma litigi da commedia, ma si ricompatta puntualmente quando si tratta di spartire potere e fondi pubblici. Eppure i problemi veri non mancano: la vita dei siciliani è ostaggio di un torneo medievale di nomine, (si pensi al caso Iacolino che ha fatto infuriare Fratelli d’Italia), mentre le vere emergenze vengono ignorate. Tra queste, il collasso della sanità pubblica. Il caso di Maria Cristina Gallo, morta l’11 ottobre, mentre il Presidente inaugurava un evento enogastronomico, è l’emblema di un sistema finito e sfinito”.

Barbagallo sottolinea “il diritto a essere uguali nella malattia, alla cura e a una vita dignitosa sono questioni di elementare dignità e diritti costituzionali”, osservando che “questa è deve essere la madre di tutte le battaglie”. Il segretario regionale del Pd annuncia che presenterà “un testo per eliminare alcune storture e rompere la cappa di potere politico nella sanità: ineleggibilità per i componenti delle commissioni invalidi civili, per i dirigenti medici e per le direzioni generali sanitarie e amministrative” e “incompatibilità per loro e per i parenti e affini fino al quarto grado”. Barbagallo dice anche che “preoccupa, inoltre, questa ombra lunga sulle assunzioni gestite dalla politica con le agenzie interinali a proposito di 118 e Ast”.

“Oggi, in Sicilia, il destino di un giovane è scritto nel quartiere in cui nasce o nella dichiarazione dei redditi dei suoi genitori. Per molti ragazzi, che provengono da contesti di assoluta deprivazione il carcere diventa la prima istituzione ad accorgersi che esistono, ma troppo tardi. E purtroppo l’unico agente territoriale che si occupa del collocamento dei ragazzi, spesso, è la criminalità organizzata. Su questo dobbiamo avere il coraggio di riflettere”. Lo ha detto il segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, nella relazione alla direzione regionale del partito.

“C’è una questione sociale immensa che bussa alle nostre porte – ha aggiunto – ai margini dei nostri quartieri residenziali, che chiama in causa anche il tema della sicurezza. La “sicurezza” non è un tema che può essere appaltato esclusivamente alla destra: è un tema che riguarda i fragili, non i ricchi. Chi ha fame delinque. Chi ha le risorse si protegge, gli altri subiscono le conseguenze. A Palermo – si è chiesto l’esponente Dem -, a cosa è servita la militarizzazione di porzioni della città? Se invece non pensiamo a rilanciare le formazioni sociali ad asili nido e scuole a tempo pieno, a garantire luoghi accessibili dove fare sport. Da questo punto di vista ha fatto bene Cracolici che oggi ha indetto una riunione aperta alla cittadinanza e alle parti sociali proprio allo Zen”.


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