COMITINI (AG) – In tempi di magra non si guarda in faccia nessuno. Ha fatto molto scalpore la decisione del sindaco di Comitini, Felice Raneri, di licenziare la moglie dagli uffici del Comune. Il piccolo centro dell’agrigentino, che conta meno di mille abitanti, è stato negli anni al centro di polemiche per gli sprechi dei finanziamenti pubblici tanto da essere stato preso come emblema de “l’Italia che non funziona” da una giornalista del New York Times che in un suo articolo del 2011 parlava di Comitini come un paesino di 960 abitanti ma che vantava ben 9 vigili urbani e ben 64 dipendenti comunali.
Adesso la situazione è cambiata e anche Comitini ha dovuto fare i conti con i tagli che hanno convinto Raneri, sindaco da un anno, di operare dei licenziamenti all’interno dell’ente pubblico riducendo i dirigenti da cinque a uno, delegando alcuni compiti agli assessori comunali per un risparmio di circa 20 mila euro. E tra i destinatari dei tagli operati dal primo cittadino tra i dirigenti c’è anche la moglie del sindaco, Cettina Raneri Garlisi, già funzionaria dell’ufficio anagrafe.
Il sindaco parla di una decisione inevitabile: “Il taglio dei dirigenti è stato un atto dovuto, non si poteva fare diversamente, anzi si dovrebbe fare di più. Dobbiamo ridurre le spese dell’82% anche se questo atto creerà dei malumori. Mia moglie da sempre appoggia la mia politica e mi sostiene, dopo questa decisione, si è messa a disposizione per una proficua collaborazione”.