PALERMO – Uno sguardo perso nel vuoto: è così che si mostrano le due cagnoline sepolte vive e sopravvissute all’orrore di viale dei Picciotti, nei pressi dell’ex macello comunale. Due, appunto, le anime tratte in salvo dall’intervento tempestivo dei vigili del fuoco e degli animalisti. Due su cinque. Per gli altri tre, infatti, non c’è stato nulla da fare: sono stati trovati con la bocca piena di terra e sono morti per asfissia. Una speranza spezzata anche il primo di loro tratto in salvo, morto poco dopo tra le braccia dei vigili mentre cercavano di rianimarlo.
Rosa e Sara sono i nomi scelti per le due sopravvissute, oggi al sicuro e ricoverate presso una clinica veterinaria. Sebbene deboli, sono fuori pericolo, ma per loro servirà tanto amore per dimenticare quei tre metri di terra e arbusti sotto i quali sono rimaste per più di 36 ore. Due cuccioli, un maschio adulto e la madre, sono però ancora liberi e i volontari si stanno già muovendo per recuperarli.
Intanto su Facebook i volontari che si stanno occupando attivamente delle cucciole non possono esimersi dal manifestare lo sdegno e il dolore per questa triste vicenda. “In una città ormai tremedamente ostile al problema dei cani – commenta Giusy Caldo – con un’amministrazione comunale totalmente assente, oggi succede questo. Adesso chiudi gli occhi e pensa di riaprirli quando sei sepolto vivo con almeno quattro metri di macerie, di terra e sterpaglie addosso. Un incidente, starai pensando. E invece no. La mano crudele di un uomo intollerante al problema del randagismo”.
Anche dal Comune di Palermo arrivano commenti sulla vicenda di viale dei Picciotti. “Il ritrovamento ieri sera di un gruppo di cuccioli morti o agonizzanti dopo essere stati sepolti vivi – dicono gli assessori Francesco Giambrone e Giuseppe Barbera è il segno di una inciviltà intollerabile”. “Proprio mentre l’Amministrazione, con gli Assessorati al Verde e alla Scuola, conduce la campagna “Un amico è per sempre… e io non l’abbandono” – continuano dobbiamo registrare che la strada da fare è lunga perché i diritti degli animali siano riconosciuti e perché finiscano certi comportamenti ignobili”. Un appello, poi, ai residenti della zona: “Chiediamo a chiunque abbia telecamere di sorveglianza in quella zona – concludono i due assessori – di mettere a disposizione delle Forze dell’Ordine le registrazioni, nella speranza di riuscire a risalire agli autori di questo atto di barbarie”.
E sul futuro delle cagnoline, adesso, i volontari non mostrano incertezze: Rosa e Sara non devono per nessun motivo essere sottoposte ad ulteriore sofferenza, trascorrendo il resto della loro vita rinchiuse in canile. Stallo immediato e adozione per la vita è ciò che si cerca per loro. Il minimo per far dimenticare la paura della morte e la cattiveria di chi aveva pensato di liberarsi di loro in un modo così disumano.
*Chiunque voglia adottare Rosa e Sara può rivolgersi a Giusy Caldo o Marilena Oddo su Facebook, o contattare le associazioni Ada e Lida Palermo.