PALERMO – Sul caso Humanitas l’Udc non transige: “O il governo presenterà un atto formale che revoca la delibera oppure i nostri assessori lasceranno la giunta”. Ma se la vicenda dovesse risolversi, come del resto lasciano intendere le dichiarazioni del governatore e dell’assessore alla Salute Lucia Borsellino, il gruppo dei centristi all’Ars è pronto a dettare la linea dell’esecutivo, almeno da qui a fine dicembre.
Precari e Province. Queste le due priorità. E d’altro canto, questo governo “ha fatto delle cose utili, e ci siamo già schierati quando si è discussa la sfiducia: il presidente Crocetta – sottolinea il capogruppo Lillo Firetto – ha scoperchiato molte pentole maleodoranti, e non vogliamo porci in discontinuità con la strada intrapresa”. Di questo i parlamentari Udc hanno discusso oggi nel corso di una riunione all’Ars con il ministro della Funzione pubblica Gianpiero D’Alia e gli assessori in quota Udc della giunta di Rosario Crocetta, Patrizia Valenti, Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede.
Un incontro durato quasi tre ore, e incentrato principalmente sulla necessità di trovare una soluzione per i 23 mila precari degli Enti locali, la maggior parte dei quali non avrebbe prorogati i contratti come previsto proprio dal decreto D’Alia. E l’unica strada perseguibile, come spiegato dalla parlamentare centrista Margherita La Rocca Ruvolo, è approvare una legge regionale ad hoc varata dall’Assemblea regionale entro fine anno. “Una soluzione che non accontenterà tutti – spiegano i deputati – ma è anche l’unica percorribile: finalmente ci occupiamo di precari, e non come polvere da nascondere sotto il tappeto”. E per questo il gruppo Udc chiederà una corsia preferenziale che consenta l’approvazione in tempi il più brevi possibili.
Una delegazione dell’Udc, quindi, incontrerà il presidente della Regione a Palazzo d’Orleans, dove presenterà al governatore le questioni affrontate oggi. E chiederà a Crocetta di convocare un vertice di maggioranza, rinsaldata dopo la riunione di oggi, almeno con il Partito democratico, il “socio fondatore di questa esperienza di governo”. Tra gli obiettivi più urgenti anche la riforma delle Province, che dovrebbero essere definitivamente abolite prima del 31 dicembre prossimo. Nel frattempo, invece, tra oggi e domani si discuteranno in aula le variazioni di Bilancio esitate stanotte dalla Seconda commissione dell’Assemblea. “Abbiamo presentato dei buoni emendamenti – dice Firetto – ma purtroppo i fondi sono sufficienti soltanto per le emergenze. La coperta è troppo corta, i fondi per le province, ad esempio, sono ancora pochi”.
