Malati psichiatrici, Barbagallo: | "Nessuno è stato dimenticato" - Live Sicilia

Malati psichiatrici, Barbagallo: | “Nessuno è stato dimenticato”

Il deputato Pd replica al collega Arancio: "Non sono accettabili accuse che dipingono le Cta come centri votati esclusivamente alla 'produzione di reddito'. Quelle strutture non possono dimettere i pazienti se non vi è un provvedimento dei Servizi di Salute Mentale".

La replica
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PALERMO – Nessuno è stato dimenticato in corsia. Il deputato del Pd Anthony Barbagallo non la pensa come il collega democratico Giuseppe Arancio, che aveva denunciato, in una interpellanza-choc il “business” dei malati psichiatrici siciliani.

“Occorre assolutamente fare chiarezza – dice Barbagallo – su tutto ciò che ruota attorno alle comunità terapeutiche. Non sono accettabili accuse che dipingono le CTA come centri votati esclusivamente alla “produzione di reddito. I malati non sono e non potrebbero essere “tenuti” nelle Comunità Terapeutiche e nemmeno sono e possono essere considerati “una proprietà che produce reddito” alle stesse Comunità Terapeutiche – spiega Barbagallo – perché la potestà di ricovero e di dimissione è demandata dalla legge “esclusivamente” al servizio pubblico. Quindi le CTA non possono dimettere i pazienti se non vi è un provvedimento dei Servizi di Salute Mentale e conseguentemente non possono “tenere” i pazienti nelle proprie strutture. Le C.T.A. non sono manicomi – continua – le strutture della provincia di Catania, anzi, sono state le prime, sin dal 1980, ad accogliere i malati provenienti dalla chiusura dai Manicomi,non solo prendendosi cura con professionalità dei malati ma restituendo a circa 660 pazienti psichiatrici la dignità.

Le Comunità terapeutiche sono strutture “APERTE” – prosegue il parlamentare PD – presenti in tutto il, territorio nazionale che svolgono nell’ambito del percorso di cura del paziente psichiatrico un ruolo fondamentale previsto e riconosciuto dalla Comunità Scientifica Internazionale. La Regione Sicilia, grazie alla volontà e alla determinazione dell’Assessorato alla Salute, in questo campo è una delle più avanzate. Infatti sin dal 1997 ha stabilito, prima fra tutte le regioni d’Italia, rigorosi criteri di accreditamento di alto livello qualitativo sia rispetto ai requisiti strutturali sia rispetto ai requisiti organizzativi. Grazie alla lungimiranza dell’Assessorato alla Salute le C.T.A. con il loro organico (2 medici psichiatri a tempio pieno, 1 psicologo, 1 pedagogista , 1 assistente sociale, 8 infermieri, 10 animatori, 10 ausiliari, due cuochi) sin dal 2000 sono in grado di erogare prestazioni specialistiche di altissima qualità ponendosi al top in Italia.

I ricoveri in strutture assistenziali per soggetti anziani (case di riposo o simili) sono vietati per legge. Sia la legislazione nazionale ed in particolar modo i livelli essenziali di assistenza , sia i documenti di indirizzo nazionali (Progetto Mattone, Documento Agenas) sia il recente Piano Strategico Regionale , stabiliscono che i soggetti con disagio psichico possono essere ricoverati “esclusivamente in strutture autorizzate ed accreditate di pertinenza psichiatrica”. Sarebbe necessario, anzi, che la Regione provvedesse a svolgere un indagine per verificare se nel territorio regionale vi siano ricoveri di malati psichiatrici in strutture improprie in quanto non autorizzate e non accreditate per come stabilito dalla normativa attuale. Per quanto riguarda i programmi di trattamento ed in particolare la durata dei ricoveri, le C.T.A. attraverso le loro delegazioni e i loro professionisti, con spirito di collaborazione riconosciuto ed apprezzato dallo stesso Assessorato alla Salute, hanno partecipato alle varie riunione del Tavolo Tecnico sulla Residenzialità Psichiatrica ancora in corso, contribuendo in maniera fattiva alla elaborazione dei nuovi programmi delle prestazioni residenziali terapeutico-riabilitative.

Riguardo alle valutazioni di ordine economico, – conclude Barbagallo – è necessario precisare che le rette delle C.T.A. della provincia di Catania sono pari a 156 euro pro-capite pro-die, rispetto ai 202 euro delle C.T.A. delle altre provincie siciliane e ai 550 euro circa del costo dell’unica C.T.A. pubblica catanese. Questo significa che grazie alle C.T.A. catanesi, il Servizio Sanitario Regionale risparmia ogni anno circa 12 milioni di euro e sino ad oggi complessivamente ha avuto un risparmio di oltre 134 milioni di euro, garantendo nello stesso tempo prestazioni di livello qualitativo altissimo e superiore rispetto alle strutture terapeutico riabilitative presenti nel resto d’Italia. Per quanto riguarda la CTA pubblica il risparmio è evidentemente di molto superiore. La retta di 156 euro delle C.T.A. catanesi peraltro è una tra le più basse d’Italia in senso assoluto e la più bassa d’Italia rispetto all’organico di personale”.


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