PALERMO – Scontri in piazza tra forze dell’ordine e i responsabili dei presìdi no-Muos. Alta tensione a Palermo per la manifestazione contro l’installazione del radar americano a Niscemi. La polizia, in tenuta antisommossa, è intervenuta caricando alcuni manifestanti in piazza Verdi. Stesso copione poco dopo in via Cavour. Alcuni manifestanti sarebbero stati fermati dalle forze dell’ordine. Intanto, il corteo è partito. Giungerà fino allo spiazzale antistante il Palazzo dei Normanni.
Insomma, non si placano gli animi sul fronte ‘No Muos’. Dopo l’ordinanza del Tar di Palermo che ha accolto la domanda di sospensiva cautelare presentata da Legambiente il capoluogo siciliano torna ad essere teatro di ‘lotta’ contro l’installazione del sistema satellitare di comunicazione della marina americana presso la base di contrada Ulmo, a Niscemi. Una mobilitazione indetta dalla Rete No Muos, colorata, senza bandiere di partito per ribadire l’unità di popolo e battersi “affinchè la Sicilia non si trasformi in un avamposto militare”. Una protesta accesa sì ma nei toni, in cui a campeggiare sono ancora una volta cori contro il governatore Crocetta reo di essere “al servizio” del presidente Obama e di “aver venduto la Sicilia agli americani” e lenzuoli bianchi riempiti da due semplici parole ‘Liberi e Sovrani’, scritte a caratteri cubitali in rosso e nero. “Il Muos è dannoso per la salute delle persone – spiega Mauro La Mantia, uno degli organizzatori del corteo -, e nonostante il parere fornito dall’Istituto superiore di Sanità sono presenti numerosi studi e ricerche che lo dimostrano. Studi fatti da persone che non sono soggetti a nessuna pressione politica, né da parte del governo regionale né tantomeno da parte di quello amercano. La nostra isola deve tornare ad essere un ponte di dialogo, deve mirare alla pace e alla sicurezza dei propri abitanti”.
E proprio in occasione del corteo, che è partito da piazza Castelnuovo alle 17.30 e, nelle prossime ore, attraverserà le principali arterie cittadine per concludersi davanti la sede del Parlamento regionale, il fronte No Muos appare in realtà ‘spaccato’. A non prendere parte alla manifestazione, infatti, i centri sociali del movimento No Muos che, per l’occasione, hanno indetto un presidio parallelo in piazza Verdi per “smascherare i finti attivisti di una lotta popolare che non gli appartiene”. Sarebbe questa la frangia di manifestanti coinvolta negli scontri con le forze dell’ordine.
L’accusa, rivolta ai promotori del corteo, è quella di “appartenere in realtà al panorama politico di estrema destra”. “In particolare – puntualizzano i centri sociali -, l’iniziativa di protesta è stata pubblicizzata dai giovani di Atreju e Casa Pound”. “I veri No Muos siamo noi – precisano -, la sedicente Rete No Muos ha invece dimostrato di essere una rete virtuale. Si sono viste in piazza soltanto le solite facce note,alcuni piccoli burocrati di partito di una piccolissima parte del centro destra ( fratelli d’Italia, il partito dell’ex ministro LaRussa che ha autorizzato la costruzione del Muos) qualche gruppo neonazista di Casapound proveniente da Catania. Viene da dire tanto rumore per nulla – proseguono -, troppa importanza data ad una piccola manifestazione che il movimento No Muos, quello che da anni si batte a Niscemi ed in tutta la Sicilia contro la costruzione del mega radar americano , ha da subito individuato come una farsa creata ad arte da alcuni partitini della destra per cercare un po’ di visibilità sulla pelle del popolo niscemese e siciliano. Nulla a che fare con la importante lotta popolare che i cittadini di Niscemi stanno portando avanti da anni e che le istituzioni italiane e siciliane stanno affrontando soltanto con repressione e criminalizzazione”.
Colpo ‘incassato’ e rilanciato al mittente. “Abbiamo le nostre idee politiche e non ce ne vergogniamo di certo, ma oggi qui sono presenti solo bandiere con su disegnata la nostra terra – ribatte Francesco Vozza -. Chi in queste ore invita i cittadini a partecipare al corteo non fa altro che dividere il fronte No Muos facendo soltanto il gioco di Crocetta e degli Usa. Il corteo di oggi deve essere visto come libero da qualsiasi ideologia e aspira a coinvolgere i siciliani in una lotta che ancora non è persa”. E sugli scontri avvenuti tra centri sociali e polizia la Rete No Muos tiene a dire la sua: “Mentre noi scendiamo in piazza pacificamente contro il Muos – aggiunge Stefano Di Domenico – i centri sociali scatenano assurde violenze. Chi si è reso protagonista di questi atti si pone fuori il movimento no Muos. Noi continueremo la nostra lotta senza farci intimorire”.
Non mancano, infine, come detto, le critiche rivolte al governatore siciliano che in occasione del corteo di solidarietà per il pm Di Matteo, aveva avuto un’acceso scambio di battute con una donna No Muos definendola “ideologica e stronza”. “Crocetta dimostra sempre di essere molto pittoresco e sgarbato – prosegue l’attivista -, e non ha saputo fare di meglio che respingere in modo volgare la ragazza che a mio parere aveva pienamente ragione. La marcia indietro che ha fatto la Regione su questo tema è vergognosa. La risposta del Presidente denota un certo nervosismo da parte di un politico che ha cambiato troppe volte idea”.