PALERMO – “Meglio occupanti oggi che disoccupati domani, Regina Margherita occupato”. Con questo striscione gli studenti del liceo socio-psico-pedagogico e linguistico nel quartiere dell’Albergheria presentano il proprio dissenso nei confronti dell’attuale situazione di crisi che attanaglia il mondo della pubblica istruzione. I ragazzi del Regina Margherita, al pari del confinante liceo scientifico Benedetto Croce, portano avanti l’occupazione della propria sede centrale da ormai quasi due settimane e, a detta degli stessi rappresentanti d’Istituto, non intendono ‘togliere le tende’ e abbandonare la lotta per i propri diritti.
“Abbiamo occupato i locali lo scorso 22 novembre – ci dice il rappresentante Vito Planeta – e da quel momento portiamo avanti un programma ben definito con tutta una serie di attività e seminari giornalieri. Fra questi cito, ad esempio, un’acceso dibattito sulla Tav in Val di Susa e sui fondi nazionali che sarebbero serviti alle scuole. Il nostro servizio d’ordine presidia notte e giorno la struttura con una partecipazione da parte degli studenti veramente encomiabile”.
Il liceo, che si trova nella piazzetta del SS. Salvatore, divide circa 1800 studenti in quattro plessi separati, oltre alla sede centrale ci sono infatti anche quelle in piazza Guzzetta, via Pindemonte e nel plesso Protonotaro: “Tutti queste sedi, tranne la centrale e la Protonotaro, – aggiunge Planeta – sono in zone totalmente diverse della città e, il più delle volte, abbandonate a se stesse. Noi continueremo a protestare fin quando non si prenderà coscienza della situazione in cui versano le nostre strutture e quanto sia alto il costo dell’istruzione”.
“Sappiamo bene che l’occupazione non serve a smuovere realmente qualcosa nello stato – ha affermato Federica Marino, rappresentante d’Istituto – ma serve a noi giovani per trasmettere un messaggio fra generazioni di studenti che si susseguiranno nel futuro. Ciò che ci preme qui al Regina Margherita è creare un sapere alternativo in modo tale da poter rispondere in maniera critica e lucida a quelli che sono i problemi che attanagliano il nostro paese e, nello specifico, il mondo della scuola. Con genitori e dirigenza non ci sono stati particolari frizioni anche se, all’interno di un contesto quale quello dell’occupazione, è chiaro che i protagonisti principali siano proprio gli studenti che agiscono con la loro determinazione”.