L’ouverture del Festival è dedicata alla bellezza, tema dominante di questa 64esima edizione. Ma il monologo di Fabio Fazio viene interrotto da urla disperate: “Smettila di fare Sanremo. Non possiamo più mangiare”. Sono due lavoratori napoletani che minacciano di gettarsi dal loggione se il conduttore non accoglierà la loro richiesta: leggere la lettera che sventolano dall’alto. “Niente è più importante dei diritti di un lavoratore – dice con serenità il conduttore – ma così non rispettate chi lavora a questo spettacolo”. I due napoletani sembrano arrendersi e lo show costato 18 milioni di euro può continuare. L’omaggio di Ligabue a Fabrizio De Andrè stempera la tensione. Solo dopo l’esibizione del rocker di Correggio, Fazio mantiene la parola data ai dissidenti e legge la lettera: “Sono lavoratori del consorzio del bacino di Napoli e Caserta…sono sedici mesi che non ricevono lo stipendio…sono 800 persone. Tre lavoratori si sono già suicidati”.
Due napoletani, senza stipendio da 16 mesi, minacciano di gettarsi nel vuoto se Fazio non leggerà la loro lettera di protesta.
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