PALERMO – Lo scambio di accuse tra l’assessore Nelli Scilabra e la dirigente generale Anna Rosa Corsello ha convito l’opposizione che sia arrivato il momento di chiedere le dimissioni della giovane assessore alla Formazione. Il flop del primo bando del Piano giovani e il caos che gli si è creato attorno, la vicenda degli affidamenti diretti alle società esterne e il rimpallo di accuse sulle responsabilità non lasciano dubbi al Movimento 5 Stelle e a Forza Italia, i due principali partiti d’opposizione dell’Assemblea regionale: la mozione di censura alla Scilabra verrà formalizzata la settimana prossima, salvo il caso in cui non sia lei stessa a fare prima un passo indietro.
“Non c’è – scrivono i Cinquestelle in una nota – solo il clamoroso fallimento del Piano giovani alla base dell’atto in cantiere al nostro gruppo, ma anche quello, forse ancora più devastante, della Formazione professionale, ormai un deserto costellato da drammi familiari. Il fallimento della Scilabra – affermano i deputati M5S – è comunque il fallimento dell’intero governo Crocetta, che finora non è riuscito a centrare un solo obiettivo di rilievo, e che dimostra di governare senza bussola né competenza”. E proprio per questo, in casa Cinquestelle si comincia a ragionare nuovamente su qualcosa in più della semplice mozione di sfiducia individuale. “Bisogna – aggiungono infatti i deputati – mettere fine a questa esperienza di governo e bisogna farlo prima che sia troppo tardi”.
Un’intenzione, quella di avanzare una proposta di censura, confermata oggi anche dal capogruppo di Forza Italia Marco Falcone: “L’esito della riunione straordinaria della commissione Lavoro all’Ars conferma limiti, lacune ed errori dell’azione dell’assessore Scilabra – dice il capogruppo – . Abbiamo preso atto che sia il giudizio della maggioranza che quello dell’opposizione nei confronti di chi ha responsabilità politiche in materia di formazione, non è per nulla favorevole. Nessuno pensi che la grave questione legata al Piano giovani possa finire a tarallucci e vino. Se la Scilabra non farà, con atto di umiltà, un passo indietro, la prossima settimana Forza Italia formalizzerà la mozione di sfiducia nei suo confronti”.
Non chiede la testa della Scilabra ma quella del presidente della Regione Crocetta, invece, il capo dell’opposizione Nello Musumeci, che chiede una “risoluzione di stampo politico” sulla viceda relativa al piano giovani. “Una vicenda – dice Musumeci – da cui emerge un quadro disarmante e che testimonia un altro capitolo della lunga storia degli insuccessi di questo governo. Abbiamo assistito ad un gioco allo scaricabarile tra l’assessore Scilabra e il direttore generale Corsello, che ritengo poco edificante e causa di sfiducia nell’opinione pubblica siciliana”. Rivolto all’assessore Scilabra, poi, chiede: “Quali sono i poteri occulti che vorrebbero impedire la sua azione di moralizzazione nella Formazione? Le ricordo che non è stato il governo Crocetta ad avviare tale azione, ma la Procura di Messina già nel 2007. Su questo fronte, faccia nomi e cognomi e dica apertamente di chi sono le responsabilità del flop del 5 agosto. Il grande assente in questa discussione è proprio il mondo giovanile, deluso, avvilito, mortificato da una approssimazione che conduce a precise responsabilità politiche del governo. Non sono fra quelli che chiedono le sue dimissioni da assessore – ha precisato Musumeci rivolto alla Scilabra – non servirebbero a nulla. Chi dovrebbe andarsene è il presidente Crocetta, unica condizione per restituire in Sicilia anche ai giovani, soprattutto ai giovani, il diritto di sperare e di realizzare i loro diritti.”
