L'economista che ama la maratona | Baccei, il "commissario" di Renzi - Live Sicilia

L’economista che ama la maratona | Baccei, il “commissario” di Renzi

Crocetta ha "dovuto" concordare la sua nomina col governo nazionale. Toscano come il premier, da oltre quindici anni lavora in Ernst & Young. A lui il compito di mettere in sesto le Finanze siciliane.

 

PALERMO – “Se tutto va bene, il 16 novembre correrò la maratona di Valencia”. Ma davanti ad Alessandro Baccei, nuovo assessore regionale all’Economia, c’è, più che altro, una corsa ad ostacoli. Rappresentati dai conti di un bilancio, quello della Regione siciliana, in grande sofferenza. È questo toscano trapiantato a Roma a vestire i panni di una sorta di “commissario” delle finanze dell’Isola. Una nomina che il presidente della Regione Crocetta ha concordato direttamente, non a caso, col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Il braccio destro di Matteo Renzi.

Chi è Alessandro Baccei? Chi è il secondo assessore “romano” in un anno nel governo siciliano? Di certo c’è che la sua nomina rappresenta il “secondo tentativo” di connettere il governo regionale a quello nazionale. Dopo l’esperimento di Luca Bianchi. Stimato, nel corso della sua avventura in Sicilia, da diversi esponenti di maggioranza e opposizione. Ma incappato anche in mastodontiche e fortemente contestate impugnative del Commissario dello Stato alle “sue” manovre finanziarie. Censure che hanno rischiato di far saltare in aria stipendi e contributi. Di far saltare in aria, insomma, la Sicilia.

Crocetta ci riprova. O, in un certo senso, è costretto a riprovare. Dopo la parentesi (breve) di Roberto Agnello, esponente di quel Crocetta-bis miseramente fallito a causa delle faide interne al Pd. Adesso tocca a Baccei. Il ponte tra Sicilia e Roma. Un ruolo scomodo, considerati anche i tagli ai quali il governo nazionale costringerà le Regioni nei prossimi mesi. Ruolo scomodo e difficile, quello di mettere le mani su conti che hanno avuto bisogno di tre finanziarie in poche mesi, per poter chiudere i bilanci e per assicurare le spese necessarie quantomeno a evitare che il malessere sociale sfociasse in una insurrezione. Conti che risentono di abusi e sprechi del passato e sui quali incombono mutui e crediti ormai inesigibili. I fantomatici “residui attivi”.

Il legame di Baccei col governo nazionale guidato dal premier Renzi è anche un po’ geografico. Toscano come il presidente del Consiglio, Baccei, padre di due figli di 16 e 14 anni (un maschio e una femmina) è nato a Massa 49 anni fa, ma da vent’anni vive a Roma. “Ma mi sento ancora fortemente legato alla mia Toscana e a Firenze”. La città del premier, appunto. Il suo ricco curriculum è sintetizzato in “ventiquattro anni di esperienza professionale, nella gestione di importanti processi di cambiamento sia nella Pubblica Amministrazione che nel settore privato. Alle esperienze nella vendita e gestione di grossi progetti – si legge sempre nel curriculum di Baccei – si è affiancata, per un periodo di ormai oltre 15 anni, la gestione di funzioni interne, in particolare in ambito Amministrazione Finanza e Controllo o delle Risorse Umane”.

Laureato a 25 anni col massimo dei voti e la lode, Baccei è stato, poco più che trentenne dirigente di aziende come Accenture, Danone Group, Consiel, Ernst & Young, società, quest’ultima, della quale Baccei diventa “partner” dal 2003. Proprio vestendo il ruolo di dirigente della Ernst & Young, Baccei ha assistito clienti come Finmeccanica, Sogei, Inail, il Miur, il Comune di Roma, la Regione Abruzzo. Ma non solo. Per l’economista ecco anche esperienze professionali al fianco di Coldiretti oltre che di grosse aziende come Mediaset, Oil & Gas (del gruppo Eni) e Galbani.

Esperienze cui dovrà far tesoro, per riuscire a tenere a galla le Finanze siciliane. Una “missione” che gli è stata chiesta direttamente dal premier. E sostenuta dal neo-sottosegretario Davide Faraone, che lo considera “un grande amico”. Sarà Baccei a tenere i cordoni della borsa, da adesso in poi. E per questo dovrà allontanarsi da Roma e dalla sua Toscana. Per l’economista che ama le maratone (“Ne corro almeno una all’anno”, racconta) è iniziata la più difficile corsa ad ostacoli.


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