Soggiorni brevi e in località non troppo lontane. I siciliani in partenza per le festività natalizie hanno scelto mete vicine a casa e, in piena crisi economica, hanno privilegiato il prezzo del viaggio alla destinazione. Secondo quanto riferiscono agenzie di viaggio e tour operator dei principali capoluoghi della Sicilia, “tengono” le capitali europee, ma diminuiscono i viaggi verso le mete tropicali.
Favorevole inoltre la tendenza ai micro weekend nell’Isola, soprattutto negli agriturismo e nei bed&breakfast. Prenotazioni a rilento ma, eccetto pochi casi, sono molti i siciliani che non hanno voluto rinunciare al viaggio di fine anno, seppur in modalità mordi e fuggi. Tutto all’insegna del risparmio. La spesa media di una famiglia varia dai 300 euro per una vacanza di due giorni in Sicilia fino ai 600/1000 euro per un minimo di quattro giorni nello Stivale o in Europa.
Tra le mete più gettonate Parigi, Vienna, Barcellona e Monaco di Baviera, novità delle festività natalizie 2008. La città tedesca risulta, infatti, fra le città preferite per la possibilità di visitarla in pochi giorni concedendosi anche qualche escursione nella regione. Approfittando dei voli charter e low-cost, prenotati in largo anticipo per risparmiare sulle tariffe, parecchi siciliani hanno deciso di fare rotta in paesi come Croazia, Slovenia, Malta o Turchia: poche ore di volo e costi contenuti. Le destinazioni di lungo raggio restano appannaggio di chi non ha risentito della crisi economica.
Sul versante del turismo interno, invece, c’è una riscoperta della Sicilia: Cefalù, Taormina, Sciacca e Selinunte anche in inverno reggono. Senza dimenticare l’Etna. Cresce anche l’attenzione dei siciliani per i soggiorni in agriturismo. Su tutti Colle San Mauro, a pochi chilometri da Caltagirone (Catania) e Villa Dafne ad Alia (Palermo). Il turismo enogastronomico si conferma uno dei comparti più dinamici della vacanza made in Sicily con i suoi otto itinerari in cui è possibile assaporare i prodotti tipici del territorio. Tuttavia la gente, famiglie in testa, chiede soggiorni limitati: da una a quattro notti al massimo, a seconda dei posti.
Le destinazioni nella penisola preferite dai siciliani sono il Lazio, con Roma che recita la parte del leone, l’Umbria e la Toscana. Discrete anche le partenze verso Calabria e Abruzzo, soprattutto in strutture di montagna dove non è necessario fare la settimana piena.
“Nonostante la crisi – dice Toti Piscopo, di Federturismo Sicilia ed editore di Travelnostop.com – i siciliani non rinunciano alle partenze, ma si rivolgono alle agenzie di viaggio per pianificarle al meglio”. I più restii ad abbandonare le mura di casa sembrano i cittadini di Agrigento, dove si registra un numero esiguo di partenze. Per quanto riguarda il mercato turistico siciliano, questo il quadro complessivo tracciato da Federalberghi: “Le presenze, rispetto al passato, sono calate – dice il presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’Uras Sebastiano De Luca – Difficilmente ci si potrà risollevare in questo periodo. I turisti stranieri ad esempio sono in netto calo e la crisi sta facendo soffrire tutto l’indotto. Tuttavia – conclude De Luca – dopo Natale ci potrebbe essere un risveglio dell’ultimo minuto, ma sicuramente non ci sarà il tutto esaurito”.