GELA (CALTANISSETTA) – Traffico di reperti archeologici e associazione per delinquere. Con questa accusa in dodici sono finiti agli arresti nell’ambito dell’operazione “Agorà” condotta dalla guardia di finanza di Gela. Le indagini hanno permesso di ricostruire un’attività di ricerca clandestina in diverse aree archeologiche, tra cui Kamarina, di importanti materiali di interesse storico rivenduti sul mercato illegale. Sotto la lente della Procura, che ha coordinato le indagini con il sostituto Elisa Calanducci, sono finiti in 27.
Un gruppo nutrito che aveva radici anche a Vittoria, Paternò e persino nel Casertano. Sono stati sequestrati materiale archeologico (oltre a 400 monete risalenti tra il V e il II sec. a.C.) e varie apparecchiature, tra cui metal detector, utilizzate per le ricerche clandestine. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gio Veronica Vaccaro su richiesta del Procuratore Lucia Lotti.
*Aggiornamento ore 12.36
I nomi degli arrestati. Ai domiciliari sono finiti Ionita Mihaela, 30 anni; Vincenzo Cassisi, 30 anni; Nicola Santo Martines, 28; Giuseppe Rapisarda di 48 anni; Alessandro Lucidi di 51 anni e Sergio Fontanarosa. Custodia in carcere per Simone Di Simone, 44 anni, Orazio Pellegrino, Salvatore Cassisi inteso “Turi banditi” di 59 anni, Pasquale Messina, Amedeo Tribuzio e Roberto Ricciardi.