AGRIGENTO – Come ogni anno, ad Agrigento, alla festività dedicata a San Calogero fanno seguito le polemiche. Anche in questa occasione l’uscita dalla chiesa del santo nero non è stata indenne da manifestazioni di disaccordo da parte dei parroci agrigentini. Protagonista del dissenso è stato questa volta don Giuseppe Veneziano, un prete che ha condannato alcuni atti a suo parere non consoni alla celebrazione. Se nella prima domenica, infatti, il prelato si era rifiutato di benedire i portatori che accompagnano la vara per le vie della città dei templi, a causa della calca che si era creata per salire sulla statua e baciarla, nella seconda e ultima domenica, lo stesso prete, da pochi mesi ad Agrigento dopo il riordino sacerdotale della provincia, non ha benedetto i panini che vengono lanciati dai devoti al passaggio della statua, creando non poco nervosismo tra coloro che avevano chiesto la benedizione.
Anzi, dopo il lancio dei panini il prete ha cercato tra l’immensa folla gli autori del gesto, per redarguirli su un atto che negli anni ha fatto sempre discutere. Nei giorni seguenti Il parroco ha avuto anche l’appoggio della diocesi che ha condiviso il gesto di disapprovazione di don Giuseppe, considerando il lancio del pane uno spreco. A non essere d’accordo sono invece i portatori e gli addetti ai lavori, che ogni anno preparano il rito sacro dell’uscita del santo nero a cui moltissimi agrigentini sono devoti: per molti, infatti, quella del lancio del pane è una tradizione e come tale va rispettata.
La festa agrigentina è molto sentita tra gli agrigentini, che accorrono in massa per riuscire a salutare il santo simbolo della città, cercando anche di salire sulla vara per baciare la statua. Quest’anno uno dei ‘portatori’ ha rischiato grosso, perdendo i sensi tra la folla, dopo essere finito a terra mentre cercava di farsi largo tra gli altri per salire sulla statua.