PALERMO. Meno deputati ma più portaborse. E risparmi assai contenuti. I quotidiani siciliani oggi fanno le pulci al bilancio interno dell’Ars che riserva qualche sorpresa. Quest’anno il Parlamento regionale costerà quest’anno circa 3 milioni in meno rispetto allo scorso. E questo grazie alla riduzione del numero dei parlamentari, scesi da 90 a 70 (ma nelle regioni a statuto ordinari di pari dimensioni il tetto è di 50).
Il taglio degli onorevoli porta un risparmio annuo superiore ai due milioni e mezzo di euro. Ma la voce di spesa per i dipendenti dei gruppi cresce di 3,2 milioni. E il Parlamento del nuovo corso permette così ai suoi inquilini di assumere almeno 70 persone al loro fianco, come scrive oggi il Giornale di Sicilia.
La Regione verserà all’Assemblea 140 milioni, 3 in meno dell’anno prima. Quasi un milione in più costeranno gli stipendi dei dipendenti per via dello scadere dei “tetti” imposti negli ultimi tre anni. E così ci potranno essere stenografi con buste paga da più di duecentomila euro annui. Stipendi e pensioni dei dipendenti dell’Ars costeranno 77 milioni, di cui una fetta gigantesca sono pensioni, dorate. Aumentano le spese per i dipendenti dei singoli deputati: ogni onorevole ha un budget di circa 60mila euroe per assumere chi vuole, non male. In compenso si tagliano un po’ i trasferimenti ai gruppi e altre voci di spesa. Alla fine il costo dell’Assemblea resta comunque assai elevato rispetto agli altri consigli regionali, e anche volendo sottrarre le somme pagate per le pensioni (che solo all’Ars pesano sul bilancio interno del consiglio), nel panorama della “camera grassa” rappresentata dai consigli regionali italiani, Palazzo dei Normanni rimane uno dei palazzi più cari d’Italia.