È stato respinto dalla Cassazione il ricorso della Procura di Agrigento contro l’ordinanza che lo scorso 2 luglio ha rimesso in libertà Carola Rackete, la comandante della nave Sea watch3 approdata a Lampedusa forzando il blocco. Secondo il Gip di Agrigento Alessandra Vella, che lo scorso due luglio non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete, la misura coercitiva non andava applicata alla comandante della Sea wacht – che sbagliando manovra nell’entrare in porto aveva speronato una lancia della Gdf che ostacolava l’attracco – perchè la motovedetta della Gdf ‘stretta’ tra la nave e la banchina non puo’ essere considerata nave da guerra; e perche’ entrando in porto in piena notte Rackete non ha fatto resistenza ad un pubblico ufficiale ma ha agito in adempimento di un dovere, quello di portare in salvo i migranti che aveva a bordo, circa quaranta persone. Il gip aveva quindi riconosciuto lo “stato di necessita’” invocato più volte dalla comandante della nave della ong tedesca che invece, ad avviso del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio – che ha firmato il ricorso in Cassazione – non c’era poiche’ la nave “aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorita’ militari per ogni tipo di assistenza”.(ansa)
La Procura di Agrigento contro l'ordinanza che ha rimesso in libertà la comandante della Sea Watch 3
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