CATANIA. Festa de l’Unità: Crocetta non molla la presa: “Io sono candidato, saranno i cittadini a decidere se un’esperienza è da bocciare o meno”. Rosario Crocetta va ben oltre le liturgie di partito e approfitta del palco per autocandidarsi alla guida della Regione. Sin dal suo ingresso alla Villa Bellini il presidente ha voglia di parlare con i giornalisti, non vuole farsi mettere in un angolo. La sfida alla rottamazione è rinnovata, complice il programma della festa che prevede ben tre presenze del sottosegretario Davide Faraone. Un Crocetta di lotta e di governo che rivendica alcuni risultati della sua azione di governo e lancia bordate a potenziali competitor per la guida della Regione. “La politica di risparmi e austerità ci ha consentito di portare in pareggio il bilancio e abbiamo aumentato il Pil negli ultimi tre anni”, rivendica il governatore. Il Presidente veste i panni insoliti del duro e puro, alieno a compromessi e trasformismo. “Se pensiamo ai laboratori politici come alle esperienze delle ammucchiate del passato, non sono questi i termini del ragionamento da fare”, risponde ai cronisti. La ricetta di Crocetta è “una proposta chiara di centrosinistra”. “Da qui dobbiamo ripartire senza trasformismo per farci capire dalla nostra gente”. Un richiamo al popolo della sinistra che ritorna a più riprese e che fa il paio con la stroncatura della “proposta grillina” bollata come “velleitaria”.
Poi Crocetta torna a concentrarsi sulla guerra fredda interna ai democrat siciliani. Lo fa citando Pier Paolo Pasolini: “Quando si vince sul terreno degli altri, si perde”. E osa: “Non possiamo trasformare la politica in un gioco squallido di potere”. Il riferimento neanche tanto velato e ai neorenziani siciliani. Alla domanda netta sulla sua candidatura, Crocetta risponde che è “candidato”. “Io ho vinto le elezioni sulla base di una proposta politica chiara e di alternativa che metteva insieme la società civile, la sinistra e le forze democratiche di ispirazione cattolica: questa sarà la mia proposta”. I “camaleonti” sono avvisati.
