PATERNO’ – Piazza pulita a Paternò. Anche il reggente degli Assinnata, storico clan che controlla i loschi affari nella città all’ombra del castello Normano, finisce in carcere. Domenico Assinata è stato arrestato ieri sera dai carabinieri: il 63enne deve espiare una condanna definitiva della Corte d’Appello a cinque anni e 8 mesi per rapina ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Crimini che il boss ha commesso sin dal 1998.
Finisce anche lui in una cella del carcere di Bicocca, lo stesso istituto penitenziario dove sono finiti appena una settimana fa i vertici del clan Morabito- Rapisarda e degli Alleruzzo – Assinnata. I due gruppi erano protagonisti di una faida che aveva trasformato Paternò in una polveriera pronta a esplodere. L’omicidio di Salvatore Leanza, divenuto il punto di riferimento per gli Alleruzzo, aveva riportato la città etnea in pieno clima di tensione degli anni ’90.
Oggi un altro pericoloso personaggio della cupola paternese finisce in cella. Si creano varchi all’interno del crimine organizzato locale. La morsa degli inquirenti infatti non ha ceduto di un millimetro, ha solo spostato il suo obiettivo: il monitoraggio ha lo scopo di comprendere chi e come prenderanno i posti lasciati vacanti da chi è finito in manette. Sicuramente i Laudani e i Santapaola non lasceranno sguarnito un territorio come Paternò.