CATANIA – “In una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere, le Sentinelle vogliono prendersi il tempo per farlo”. Erano in piedi e schierati a piazza Università. Tutti rigorosamente in silenzio e per un ora esatta con un libro in mano. Questa la singolare protesta contro la cosiddetta legge Scalfarotto, ovvero il controverso ddl sull’omofobia. Una formula inaugurata in Francia e sbarcata oggi pomeriggio a Catania, passando dalle contestazioni anche violente – è il caso di Bologna e Torino – di chi invece dei diritti civili ne fa un chiaro fattore di progresso. Stesso scenario sotto il palazzo del Rettorato. Senza particolari tensioni, però. Ed è già una notizia. Da un lato c’erano infatti loro, le Sentinelle; dall’altra gli attivisti dell’Arcigay e dell’associazione Queer as Unict. Seduti, proprio in mezzo a chi leggeva, anche dei giovani studenti in aperta polemica contro chi dice “no al matrimonio omosessuale”. A separare i gruppi polizia, carabinieri e le pettorine fluorescenti del servizio d’ordine. Perché in piedi? “Scegliamo – si legge in un volantino – il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi”. “Veicolare messaggi che impediscano la fruizione – sono le parole di un foglietto distribuito sull’altro fronte – del diritto alla felicità delle persone omosessuali, transessuali, transgender, queer non è libertà di espressione, ma di oppressione”.
In piedi e in silenzio gli uni, rumorosi e colorati gli altri. Manifestazioni contro sotto il Rettorato, ma nessun incidente. GUARDA LE FOTO
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