CATANIA. Gli agenti della squadra mobile di Catania hanno tratto in arresto il 38enne Alfio D’Antoni (soprannominato Alfio tre dita) ed il 20enne Rosario Pace: sono entrambi accusati di detenzione illegale di armi clandestine e munizioni nonché di detenzione a fini di spaccio di marijuana. A carico di Alfio D’Antoni, inoltre, anche del reato di coltivazione di marijuana.
Questi i fatti. Nel quadro dei servizi volti al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel quartiere Librino, sono stati anche controllati diversi pregiudicati sottoposti a misure restrittive: tra questi, proprio il 38enne, sottoposto agli arresti domiciliari. Giunti nei pressi della sua abitazione, i poliziotti hanno notato che lo stesso, accortosi della loro presenza, aveva buttato dal balcone alcune cartucce da fucile, otto di esse prontamente recuperate.
Immediatamente è scattata la perquisizione all’interno dell’appartamento del pregiudicato e, sul balcone, è stata trovata una pianta di cannabis indica dell’altezza di circa un metro e mezzo. Nel corso del controllo, è poi arrivato – ignaro della presenza degli agenti – anche il ventenne Rosario Pace: addosso gli sono state trovate 4 cartucce per pistola calibro 45. Ed ancora, su un ballatoio posto sotto il balcone dell’abitazione, occultati all’interno di due sacchetti, è stato trovato altro munizionamento e, in un sottotetto, sono stati rinvenuti un fucile con canne mozzate caricato con due cartucce dello stesso tipo di quelle già trovate; una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa con relativo munizionamento; una pistola semiautomatica calibro 45 con matricola abrasa con relativo munizionamento e 42 involucri in carta stagnola contenenti marijuana dal peso complessivo di circa 70 grammi.
Le armi erano in ottimo stato di conservazione e pronte all’uso. Le ricerche sono state poi estese anche al sottotetto dello stabile attiguo, dove abita Rosario Pace: qui è stato trovato un contenitore con all’interno circa 100 cartucce per pistola. Nel corso dell’operazione è anche stata sequestrata la somma di tremila euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.