Per lo Stato era nullatenente: gli era stata riconosciuta così un’indennità di disoccupazione di 700 euro al mese. Ma la situazione economica di Giovanni Trapani, 55 anni, detenuto, considerato capomafia della “famiglia” palermitana di Ficarazzi, non era certo di indigenza. Tutt’altro. Ed ora arriva per lui un altro sequestro di beni intestati alla moglie, effettuato dai carabinieri, per un valore di tre milioni di euro. I sigilli sono stati posti allo stabilimento balneare “Il capitano” e all’omonimo ristorante che si trovano in contrada Foce, nella zona di Siculiana nell’agrigentino. Le due strutture commerciali, sono formalmente della consorte del presunto boss, Maria Giuseppina Triassi.
Nell’ottobre scorso gli erano stati sequestrati beni, società, conti correnti, terreni per un valore, anche in quel caso, di quasi tre milioni di euro. Trapani è accusato di avere gestito il racket delle estorsioni. Fu bloccato ad agosto nell’ambito dell’operazione antimafia Iron man che portò all’arresto di otto persone ed all’iscrizione nel registro degli indagati di altre cinque per reati legati alla attribuzione fittizia di beni finalizzata ad impedire l’applicazione della normativa in tema di misure di prevenzione patrimoniale. Ad emettere il provvedimento di sequestro è stato il gip del tribunale di Palermo, Riccardo Ricciardi su richiesta dei magistrati della Dda.
(Fonte ANSA)