ANDRIA – Adesso il tabù trasferta è davvero sfatato. La zampata di Milinkovic al 46′ del primo tempo, consente al Messina di espugnare il “Degli Ulivi” di Andria tornando a vincere lontano dal “Franco Scoglio” dopo quasi sei mesi. Pratico e cinico, ecco il Messina che è tornato vincitore dalla trasferta in terra di Puglia, un Messina che è piaciuto tanto al suo tecnico Cristiano Lucarelli: “Ho visto un Messina pratico finalmente. Purtroppo in trasferta non sempre avevamo raccolto quanto seminato. La squadra ha saputo soffrire per 95 minuti, fallendo il gol della sicurezza. Questo successo di fatto annulla la penalizzazione che ci sta arrivando sul gruppone”.
Adesso la disfatta di Matera sembra lontana anni luce: “Dispiace prendere certi schiaffi – ha ammesso ai microfoni di Radio Amore –. Ho lavorato su orgoglio e stomaco dei giocatori e mi aspettavo una risposta importante dal punto di vista caratteriale. Sapevamo che era una partita difficile e l’abbiamo affrontata con intensità, ordine tattico e voglia di portare a casa questo risultato. Non siamo ancora salvi, il -2 inciderà, anche perché abbiamo tanti scontri diretti da qui alla fine, due trasferte difficili a Lecce e Fondi. Speriamo che la partita con la Vibonese all’ultima giornata non sia da dentro o fuori”.
Ma il calendario non dà il tempo ai giallorossi di godersi questo successo, perché mercoledì al “Franco Scoglio” ci sarà la delicata sfida contro l’Akragas. Lucarelli è consapevole dell’importanza dei punti in palio: “È un crocevia e in caso di vittoria potrebbe davvero valere la permanenza anticipata. Sarà decisiva, altrimenti dovremo lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata di campionato. Manteniamo il profilo basso, anche perché affronteremo tanti ex con il dente avvelenato. Abbiamo speso tanto e contro di noi non vorranno fare brutta figura. Ad ogni modo non ci spaventa alla luce di tutto quello che abbiamo vissuto quest’anno: ci manca soltanto di mangiare il fuoco… Navighiamo in acque più sicure e presto potremmo raggiungere il porto”.
Il tecnico poi parla di Milinkovic per cui spende paragoni importanti: “Siamo molto legati. Mi piace lanciare o rilanciare giocatori. Ho scommesso su di lui dal primo giorno in cui sono arrivato qui. Ha grandi potenzialità e aveva poca testa secondo tanti. Sul gol sembrava una pantera, ha anticipato il portiere con passo felpato: qualcosa di bello per queste categorie. Speriamo possa aiutarci con altri gol e poi che possa calcare campi importanti: una gamba così reattiva ce l’hanno in pochi. Ricordo solo due ex compagni tra quelli che ho avuto con simili caratteristiche: Fernandinho allo Shakhtar Donetsk e Lavezzi al Napoli”.