PALERMO – Inizia il campionato di calcio di serie A, e le grandi firme iniziano a farsi sentire subito. Si parte con la Roma, probabilmente la rivale più accreditata per scucire il tricolore dalle maglie della Juventus. Primo tempo balbettante, quello contro l’Udinese di Beppe Iachini, poi entra Diego Perotti e la musica cambia in maniera netta: l’argentino si incarica di battere e di segnare i due rigori fischiati in favore dei giallorossi in avvio di ripresa, e la strada per i giallorossi si mette in chiara discesa. Nel finale ci pensano Dzeko e Salah ad arrotondare un punteggio forse troppo severo per i friulani, i quali hanno avuto il merito di reggere l’urto della compagine guidata da Spalletti per quasi un’ora, prima di sciogliersi come neve sotto al sole che batteva sull’Olimpico.
In serata, poi, sono stati i campioni d’Italia in carica ad indossare l’abito buono, per affrontare una Fiorentina intenzionata a rendere impervia la strada dei bianconeri fin dalla prima curva. È stato però Khedira a sbloccare il punteggio con un inserimento perfetto dal centrocampo, mettendo in chiaro che potrebbe essere lui, in attesa di un erede di Pogba e del rientro di Marchisio, il faro della linea mediana juventina. I viola hanno provato a reggere, in avvio di ripresa è arrivata anche la rete del pareggio con uno stacco imperioso di Kalinic sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma dalla panchina della Juventus esce Gonzalo Higuain. Tante le chiacchiere sulla sua valutazione sul mercato e sui chili messi su durante l’estate, ma la legge del Pipita vale anche quando addosso ha la maglia della Juventus: respinta corta su un tiro da fuori, l’argentino si avventa sulla palla e batte Tatarusanu, per la sua prima esultanza in bianconero.