Le notizie sul fronte alluvionati, da Messina, sono sostanzialmente due. La prima, dopo il rincorrersi nell’ultimo mese di voci, puntualmente smentite dall’assenza, riguarda il ritorno a Messina del premier Silvio Berlusconi come annunciato dal sindaco della città dello Stretto Giuseppe Buzzanca che, proprio ieri mattina, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio. La seconda novità riguarda gli sfollati: al più presto bisognerà trovare per loro una soluzione alternativa agli alberghi, sia per un fatto di dignità, ridare a tutti un’abitazione decorosa, sia per un aspetto prettamente economico, visto che, compreso Scaletta Zanclea, la gente negli hotel costa 1 milione e 600 mila euro al mese. Ma anche qui Buzzanca rassicura gli albergatori che, come da garanzia sempre del Cavaliere, dalla prossima settimana saranno disponibili le somme per il pagamento di circa il 50% delle cifre dovute.
“Il ritorno di Berlusconi – spiega il primo cittadino – servirà per quantificare in maniera concreta i danni (si parla di una stima di massima) e definire i fondi necessari alla ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione dell’1 ottobre” .
Sempre il premier ha comunicato al sindaco, che il ministro Tremonti provvederà alla modifica dell’ordinanza del presidente del Consiglio del 10 ottobre 2009, la n. 3815, per gli interventi urgenti di protezione civile: prevista l’istituzione di fondi destinati agli imprenditori ed ai dipendenti e per le attività commerciali andate distrutte dall’alluvione. Inoltre c’è l’impegno anche per il differimento, al primo novembre 2010, del pagamento dei tributi per gli sfollati; infine agevolazioni per prestiti personali e la richiesta della proroga dell’esenzione del ticket sanitario.
“Da qui ai primi di dicembre – continua Buzzanca – speriamo di poter dare ristoro alle famiglie che hanno chiesto un’autonoma sistemazione alloggiativa e di aver sgombrato tutte le zone colpite dai detriti e dal fango. Berlusconi torna a Messina per assumere impegni concreti sulle risorse da mettere in campo per la messa in sicurezza del territorio”.
Nel colloquio telefonico con il sindaco, il Cavaliere, ha assicurato che per Messina non ci saranno difficoltà dal punto di vista finanziario: “Sarebbe paradossale – dice Buzzanca – che una volta quantificati i danni non si procedesse alla messa in sicurezza”.
“E i luoghi colpiti – ribadisce il primo cittadino – possono essere messi in sicurezza”. Infatti secondo Buzzanca “smembrare una comunità come quella di Altolia, Giampilieri, Molino sarebbe stato un dramma, non solo per gli abitanti, ma anche per noi amministratori che riconosciamo a quelle località una densità culturale, architettonica e urbanistica veramente importante”.
Sindaco per quanto riguarda il rientro nelle abitazione, specie per coloro che le case le hanno ma vogliono la sicurezza dei territori limitrofi, che tempi e speranze possiamo dare?
“Dobbiamo differenziare tra agibilità interne ed esterne. A Giampilieri il 75% cento delle case sono agibili. Il problema è vedere qual è l’entità del rischio esterno. Una volta quantificato questo noi potremo intervenire anche sui servizi, fogne, impianti elettrici e quanto necessario per tornare a vivere lì. Sono valutazioni che stiamo facendo particella per particella”.
Tutto sarà più chiaro la prossima settimana…
“Aspettiamo martedì la relazione degli esperti nominati dal commissario straordinario per l’emergenza, dopodiché si partirà con il progetto e, nel mentre, avremo anche il tempo per completare lo smaltimento dal fango da tutto il territorio. La nostra priorità adesso è quella di tirare fuori gli sfollati dagli alberghi, o con autonoma sistemazione o mediante affitti che stiamo accendendo con privati e attraverso agenzie immobiliari”.
Arriva il bonus casa?
“Penso che nel giro di pochi giorni potremo dare il bonus, oltre il ristoro, come già detto, agli albergatori e anche ai fornitori e alle ditte che lavorano in quelle aree dal primo ottobre”
Sui progetti di ricostruzioni ci sono delle novità?
“I progetti lasciamoli ai tecnici (taglia corto il sindaco, ndt.) noi occupiamoci di dare l’imput politico”.
A entrare più negli aspetti tecnici, invece, ci pensa il dirigente generale del Dipartimento regionale dalla Protezione civile e anche soggetto attuatore, Salvatore Cocina, intervenendo ad un convegno di Legambiente dal tema “Una nuova politica per la gestione e messa in sicurezza del territorio. Tra non molto – spiega Cocina – sapremo quali sono le aree dove si potrà tornare ad abitare in breve tempo; quelle che hanno bisogno di azioni urgenti, come la demolizione o il fissaggio delle reti di protezione; quelle che necessitano di interventi strutturali più lunghi e, infine, le zone da abbandonare. Da tre a sei mesi, il 50% della popolazione potrà comunque rientrare nella propria casa”.
Cocina, inoltre, introduce il concetto di ‘delocalizzazione’, senza mezzi termini spiega che “non tutto potrà essere recuperato”, con buona pace degli sfollati.
Ma nella serata di ieri la segreteria territoriale dell’Orsa Sicilia smorza gli entusiasmi del primo cittadino con una nota inviata proprio al sindaco e al prefetto di Messina, Francesco Alecci, e al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nella quale si sottolinea come gli sfollati stiano ormai perdendo la pazienza. “Sono due le linee essenziali – scrive il sindacato – che gli organi competenti devono seguire nei vari interventi volti all’aiuto delle vittime dell’alluvione del primo ottobre: la programmazione per la ricostruzione e l’emergenza sfollati. E tutto ciò rimane ancora all’interno di un quadro abbastanza confuso”.
“Le ultime rassicurazioni rilasciate in tema di ricostruzione e messa in sicurezza dei villaggi colpiti – continua l’Orsa – rientrano nella programmazione di medio e lungo periodo legata agli interventi statali, che al momento restano impantanati nelle stanze romane. Facendo ricorso agli ultimi residui di ottimismo si spera che i conterranei assurti al ruolo di onorevoli con i voti del nostro territorio riescano a superare diatribe e interessi di bottega a favore di un fronte siciliano bipartisan volto a pretendere la giusta attenzione per la tragedia che ha colpito Messina”.
L’Orsa pone l’accento sulla condizione degli sfollati, la cui pazienza e ottimismo iniziano a venir meno con l’andare del tempo e con la persistenza del soggiorno negli alberghi cittadini. E “chi descrive il soggiorno in albergo come una vacanza fuori programma – afferma il sindacato – ha il solo obiettivo di coprire la denunciata inefficienza che dal tragico uno ottobre costringe gli sfollati alla convivenza forzata. La costante presenza di psicologi e assistenti sanitari negli alberghi depone a testimonianza delle crescenti difficoltà esistenziali provocati da una realtà da grande fratello che doveva essere superata”.