PALERMO– Tanti ricoveri, troppi. Prima ancora che nei numeri l’ondata di Covid a Palermo, aggravata dalla Pasqua e dalle feste, è percettibile negli ospedali. All’ospedale Covid di Partinico, per esempio, la situazione è critica e si stanno trasferendo i pazienti meno gravi a Marsala e a Petralia. “Si liberano cinque posti e ne arrivano dieci – dice il dottore Enzo Provenzano che coordina la struttura -. In Medicina il settantacinque per cento dei pazienti è al di sotto dei cinquant’anni. Arrivano i diciottenni. Vediamo sempre meno persone anziane e sempre più giovani”. Una spiegazione verosimile è che buona parte delle persone di una certa età sia già sulla strada dell’immunizzazione, grazie al vaccino. Dall’Asp fanno sapere: “C’è un’ampia disponibilità di posti letto in terapia intensiva, mentre per l’area medica abbiamo registrato un incremento anche nelle aree a bassa intensità di cura”.
Anche al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ si è registrato in questi giorni un sensibile aumento di ingressi giornalieri, da una trentina a cinquanta. Per il momento, però, l’alternanza tra i pazienti che entrano e quelli che vengono trasferiti nei reparti non si è inceppata. E scorre.
Tra città e provincia, nonostante la zona rossa, i contagi ancora non diminuiscono. Appena ieri sono stati rilevati 514 positivi. Mentre le vicende di cronaca hanno provocato un sentimento di sfiducia nei confronti di AstraZeneca, con le dosi in frigo e un calo di prenotazioni, che sta depotenziando la campagna vaccinale.
L’allarme sui contagi tra i giovani è stato lanciato a più riprese, pure stamattina dal medico di medicina generale Rosalba Muratori: “Abbiamo tanti trentenni e quarantenni intubati. Vogliamo tornare, piano piano, alla vita normale? Il percorso passa dalla vaccinazione di massa”. (foto d’archivio)
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