CATANIA, 17 MAG – “Il governo Draghi (appoggiato in modo trasversale da Lega, PD e M5S) ha, nelle ultime giornate, espresso dichiarazioni entusiastiche per l’avvio di un nuovo progetto per il ponte sullo Stretto di Messina. Ma c’è necessità di investire miliardi per questa “Grande Opera” nel momento in cui le due regioni coinvolte, Sicilia e Calabria, versano ancora oggi in condizioni infrastrutturali pietose? Facendo riferimento allo specifico alla Sicilia, il sistema viario e dei trasporti urbani ed extraurbani si trova a sopravvivere in condizioni pietose, almeno 30 anni di ritardo rispetto al panorama nazionale. Spostarsi in treno nell’isola è un’odissea. Recarsi da Catania a Palermo, o a Trapani, a Messina, o sperare addirittura di raggiungere mete più interne sembra diventato impossibile. In più adesso assistiamo all’ennesima interruzione, dal 13 giugno al 31 luglio, di una tratta ferroviaria di fondamentale importanza, quella tra Catania e Siracusa, proprio nel periodo estivo. Non sarebbe più opportuno, da parte dello Stato e della Regione, promuovere il superamento di questo divario infrastrutturale e potenziare e migliorare le condizioni stradali, ferroviarie ed i restanti collegamenti dell’isola?”. Lo dicono in una nota Francesco Pasqua, portavoce circolo “La Borgata” Siracusa, e Mimmo Cosentino, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista. (ANSA).
Infrastrutture, Rifondazione contro il Ponte sullo Stretto
In una nota, Francesco Pasqua e Mimmo Cosentino, segretario regionale del Partito della Rifondazione comunista
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