CATANIA – “Incompatibilità con il regime carcerario”. La consulenza medica non lascia adito a dubbi: le condizioni di salute di Gianluca Galvagno, arrestato per associazione mafiosa nell’ultimo blitz contro il clan Scalisi di Adrano, non possono coesistere con una detenzione in un istituto penitenziario. La terza sezione del Tribunale di Catania, infatti, ha accolto l’istanza dei difensori – gli avvocati Francesco Marchese e Agata Bivona – e ha disposto la misura alternativa degli arresti domiciliari “al fine di garantire una maggiore possibilità di cura”. Il Tribunale ha comunque ordinato una misura cautelare, anche se meno afflittiva, poiché ritiene che ancora sussistono “esigenze cautelari sottese alla misura” emessa dal gip di Catania ed eseguita lo scorso marzo dalla polizia.
Il Tribunale ha accolto l'istanza dei difensori.
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