Armando e Giusy Savarino, padre e figlia, lui, sindaco di Ravanusa, lei già due volte onorevole all’Ars. Entrambi al centro di una brutta vicenda di intimidazioni, segnalate ieri al locale comando dei carabinieri della cittadina.
Ai due politici sarebbero arrivate delle lettere minatorie, sul cui contenuto, chi indaga, mantiene assoluto riserbo. Giusy e Armando Savarino non sono stati i soli a essere minacciati nel week end. L’indiscrezione, poi confermate dalle fonti ufficiali, parla di un portone, di un’abitazione privata, completamente dato alle fiamme. Il gesto è stato compiuto ai danni di Calogero Gattuso, oggi assessore comunale a Ravanusa, al secolo storico e fedelissimo segretario politico di Giusy Savarino. I tre, coinvolti nelle intimidazioni, oltre ad avere in comune un passato e un presente politico – con i colori dell’Udc e una rete di consensi consolidati nel territorio – condividono anche l’attesa per una sentenza, che potrebbe arrivare da un giorno all’altro.
I due Savarino e Gattuso, infatti, sono tra i principali indagati in Concorsopoli, un’inchiesta su concorsi truccati nella sanità agrigentina, con la condizione del voto di scambio. Il pm Sciarretta ha chiesto tre anni di reclusione per Armando Savarino, due per la figlia Giusy e due e mezzo per il fidato Gattuso. Che ci sia un collegamento tra la vicenda dei concorsi truccati – forse qualche livore, da parte di uno dei concorrenti “cassati” alle prove? In merito gli inquirenti non si pronunciano, tanto più che, la sentenza non è stata pronunciata e quindi occorrerà verificare se effettivamente gli inciuci da concorsi truccati ci siano o meno stati.
Non è la prima volta che i Savarino si trovano al centro di intimidazioni. Nel 2004 fu incendiata la loro villa al mare, a Licata. Fu proprio da quella denuncia e dalle intercettazioni telefoniche, ordinate sulle utenze dei Savarino, che gli inquirenti trovarono gli spunti per avviare l’indagine Concorsopoli. Dei possibili esecutori delle odierne intimidazioni, non vi è traccia. Gli investigatori, però, indagano a tutto campo.