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A Catania il punto |sul rientro dei capitali

Al convegno, moderato dal direttore di “Milano Finanza”, Gabriele Capolino, hanno partecipato, tra gli altri, oltre a  Victor Ukmar (in foto) gli esperti Paolo Bernasconi, Giuseppe Corasaniti, Michela Cavallaro e Salvatore Muscarà.

Fondazione Ukmar
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CATANIA – La Voluntary disclosure, ossia il rientro dei capitali precedentemente trasferiti all’estero, al centro di un importante convegno svoltosi a Catania presso il Dipartimento di Economia e Impresa di Palazzo delle Scienze, promosso dallo Studio Zangara e dalla Fondazione Uckmar. Esperti di tutto il Paese hanno discusso della legge n. 186/2014, quella che regolarizzare la possibilità di fare rientrare i denari portati all’estero. Soltanto nel 2014 l’Italia ha predisposto un testo specifico, sicuramente non chiaro e non risolutivo, anzi, secondo abbastanza confuso. Il più tenace detratto del testo della legge è proprio Victor Ukmar, che a Catania ha spiegato con dovizia di particolari i suoi dubbi sulla normativa italiana. «Sicuramente questa legge non è né chiara, né certa», ha tuonato Ukmar, «e in più vi è il vizio d’origine dell’incorporazione di parti non direttamente connesse con la materia e riferimenti legislativi molto arzigogolati».

Nell’indirizzo di saluto, Linka Zangara, dello Studio Zangara, ha sottolineato «i dubbi dei tanti italiani che vorrebbero avvalersi della legge, ma che sono bloccati da molte domande e da tanta, tanta incertezza, essendo oggi assai fumoso il quadro, anche penale, della materia». Ukmar davvero ha demolito la legge 186: «c’è incertezza sull’obbligo o meno di estensione della procedura internazionale alle irregolarità connesse nell’ambito nazionale dello stesso contribuente; c’è incertezza sulle conseguenze derivanti dalla determinazione dell’imponibile, per tutte si pensi all’abuso del diritto; c’è incertezza per il destino del contribuente: tutte le definizioni sono portate a conoscenza della Procura della Repubblica, la quale, come spesso avviene, potrebbe disattendere la definizione raggiunta con l’Agenzia; in tal caso il contribuente avrebbe le conseguenze di una vera e propria confessione involontaria».

Al convegno, moderato dal direttore di “Milano Finanza”, Gabriele Capolino, hanno partecipato, tra gli altri, gli esperti Paolo Bernasconi, Giuseppe Corasaniti, Michela Cavallaro e Salvatore Muscarà.

 

 

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