Finanziaria, si riparte: probabilità e imprevisti nel Monopoly dell'Ars - Live Sicilia

Finanziaria, si riparte: probabilità e imprevisti nel Monopoly dell’Ars

Dalla presidenza della Regione trapela ottimismo sull'approvazione del ddl

PALERMO – Comma 2 dell’articolo 11. L’Ars ripartirà da qui per cercare di approvare la Finanziaria entro il 2024 e scongiurare l’esercizio provvisorio. Appuntamento alle 15 di oggi per la ripresa dei lavori. Da Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, trapela ottimismo con una “previsione di chiusura a sera inoltrata”, nel rispetto dei tempi previsti alla vigilia di una maratona parlamentare che ha, sì, diverse probabilità di successo per il governo ma anche qualche imprevisto.

Il ko della maggioranza in Aula

Il clima nella maggioranza “è sereno”, assicurano dalla presidenza della Regione nonostante lo scivolone in aula dell’antivigilia di Natale costato la sospensione dei lavori e il rinvio. Sono passati tre giorni e mezzo dall’incidente di percorso che ha mandato in tilt il centrodestra facendo calare anche il ‘grande freddo’ tra il governatore, Renato Schifani, e il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Una battuta d’arresto che ha fatto sì che sotto l’albero non ci fosse il dono della Finanziaria.

Tutto è nato dall’imboscata dei franchi tiratori che hanno votato un emendamento Pd all’articolo 11. Una modifica senza ricadute pesanti sul testo ma il passo falso non è stato colto bene dal presidente dell’Ars, che ha sospeso la seduta per poi richiamare i deputati dopo oltre tre ore. Alla ripresa, però, Sala d’Ercole era semideserta e per il governo erano presenti soltanto gli assessori FdI, il partito di Galvagno.

Sherpa al lavoro

Qualche movimento nelle retrovie ci sarebbe già stato per riportare il sereno tra Palazzo dei Normanni e Palazzo d’Orleans, ma a partire da questa mattina le interlocuzioni si faranno più intense in casa centrodestra. Riportare la calma, dribblare nuovi ‘imprevisti’ e approvare la Finanziaria al massimo all’alba di domani, sabato 28 dicembre, è il mantra di molti deputati di maggioranza in queste ore.

Il maxi-emendamento alla Finanziaria

Il maxi-emendamento del governo, a lungo al centro di un tira e molla che ha coinvolto anche le opposizioni, sarà al centro della scena. Delle misure ideate dal governo resteranno alcune norme considerate fondamentali sia da parte dell’Esecutivo che dalle due sponde del Parlamento. Su tutte quelle che riguardano Ast, la Partecipata regionale di trasporto su gomma che il governo sta salvando trasformandola in società ‘in house’.

‘Salvate il soldato Ast’

L’azienda guidata al momento da Alessandro Virgara, secondo quanto previsto dal governo attraverso il maxi-emendamento, riceverà 23,4 milioni di euro nei prossimi tre anni per i servizi di trasporto resi gratuitamente in favore degli anziani e delle persone con disabilità. Con il passaggio ‘in house’, inoltre, Ast non potrà aumentare il costo dei biglietti per sei anni. In cambio otterrà dalla Regione una compensazione di quattro milioni di euro all’anno per il triennio 2025-2027.

Finanziaria, le norme care ai deputati

La necessità di portare a termine il percorso di Ast è soltanto una delle evidenze che portano molti osservatori delle vicende di Palazzo dei Normanni ad essere convinti del via libera alla manovra prima del 2025. L’altra, ben più prosaica, è quella che conduce ai piccoli e grandi finanziamenti voluti da ciascuno dei settanta deputati che siedono a Sala d’Ercole. In aumento le probabilità che queste misure finiscano inglobate nel maxi-emendamento del governo.

Una lunga lista della spesa

Un pacchetto-monstre di interventi se si considera che la cifra prevista per maggioranza e opposizione, con l’esclusione della presidenza dell’Ars e della commissione Bilancio: si aggirerebbe sugli ottanta milioni di euro. Oltre 55 milioni (il 70% delle risorse) andrebbero al centrodestra, circa 25 alle opposizioni. L’elenco degli interventi che stanno a cuore ad ogni singolo scranno di Sala d’Ercole è pronto ed è molto lungo, per questo sono in tanti ad esser convinti che la Finanziaria 2025-2027 vedrà la luce prima della fine del 2024.

Si riparte alle 15, da quel comma 2: poco più di tre righe che pesano non poco perché istituiscono un fondo complessivo da 10,5 milioni di euro per tre anni a favore dell’assessorato al Turismo, retto dalla meloniana Elvira Amata. Soldi che serviranno a finanziare iniziative “di alto valore turistico-promozionale”. Da questa votazione si capirà se l’ultima parte della Finanziaria avrà un dibattito agevolato o se il governo dovrà sudare le proverbiali sette camice per portare a casa il risultato e vincere la partita nel Monopoly dell’Ars.


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