Sicilia, verso unione aeroporti di Palermo e Trapani - Live Sicilia

A grandi passi verso l’unione degli aeroporti di Palermo e Trapani

Schifani: "Ricapitalizzare Airgest per favorire la fusione". Ok prudente di Lagalla

PALERMO – L’obiettivo, per dirla con le parole del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, “non è a breve termine” ma i piani della Regione e di palazzo delle Aquile sono chiari: il futuro degli aeroporti di Palermo e Trapani sarà insieme. I numeri del ‘Falcone-Borsellino’ e i problemi di bilancio del ‘Vincenzo Florio’ sono dati di fatto che hanno convinto il governatore Schifani della bontà del progetto di fusione tra i due scali. Schifani, presentando le nuove rotte Aeroitalia da e per la Sicilia che negli intenti di Palazzo d’Orleans dovrebbero rompere il duopolio di Ita e Ryanair che ha causato l’aumento dei prezzi, si è spinto oltre parlando della disponibilità della Regione a ricapitalizzare la Partecipata regionale Airgest guidata in questo momento da Salvatore Ombra.

Unico futuro per gli aeroporti di Palermo e Trapani

La mossa è obbligatoria dal momento che i conti della società di gestione del ‘Vincenzo Florio’ non sono floridi e in questo quadro una fusione con Palermo rischierebbe di compromettere anche i buoni numeri del bilancio Gesap. “Siamo pronti a ricapitalizzare Airgest ma in una logica di fusione con Palermo – ha spiegato Schifani -. Questa mossa ci permetterebbe di agevolare l’unione dei due aeroporti mettendo la società trapanese sullo stesso piano di Gesap”. Il governatore guarda anche a un collegamento ferroviario veloce tra i due aeroporti: “La intermodalità ferroviaria sarà una necessità, mi sto spendendo per questo obiettivo attraverso i miei contatti”.

Il nodo governance del ‘Falcone-Borsellino’

Tra i partecipanti al tavolo c’è il Comune di Palermo, che governa Gesap dove l’esperienza di Giovanni Scalia, uomo dell’ex sindaco Leoluca Orlando, è giunta al capolinea. “Entro fine mese nomineremo la nuova governance”, ha assicurato Lagalla. Il nome il pole position è quello dell’ex presidente dell’Enac Vito Riggio, anche se il sindaco di Palermo ha dribblato abilmente la domanda: “Riggio chi?”. Riggio è da sempre uno dei big sponsor dell’unione tra gli aeroporti di Palermo e Trapani.

“Dialogo step by step tra i due aeroporti”

I tempi per un unico sistema portuale della Sicilia occidentale sono quindi ancora lunghi: “Vogliamo aumentare il valore dell’aeroporto di Palermo e in quest’ottica non si potrà non tenere conto di una offerta integrata con Trapani, questo non significa parlare subito di fusione tra i due aeroporti – ancora Lagalla – ma occorrerà iniziare da subito un lavoro di coordinamento dal punto di vista del servizio reso all’utenza di entrambe le province”. Il sindaco di Palermo pensa a un processo di integrazione “step by step”, ma “intanto bisogna rompere quel diaframma che finora aveva tenuto separate le offerte di Trapani da quelle del ‘Falcone-Borsellino'”.

Conti in ordine, poi la fusione

La conferma che i conti sono una delle incognite del progetto arriva anche dalle parole di Lagalla “Quado si fanno fusioni patrimoniali vanno valutati i valori delle due società coinvolte. Palermo ha una situazione più florida rispetto a quella trapanese, per cui anche in vista di una possibile fusione andrà fatto un piano che consenta allo scalo di Trapani di riportarsi ‘in bonis’, così da non pesare sulla fusione”. Motivazioni che hanno portato il sindaco di Palermo a ribadire che l’unione tra i due scali “non può essere immediata o a breve termine”.


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