MAZARA DEL VALLO – Sfide politiche ed elettorali, ma anche qualche scontro personale. A Mazara del Vallo va di moda il “tutti contro tutti” e dopo il 25 maggio sarà comunque l’Anno Zero per la città. Nulla potrà essere come prima. Se il sindaco Nicola Cristaldi riuscirà a farsi rieleggere avrà messo al tappeto tutti i suoi avversari. Soprattutto il suo ex amico ed ora acerrimo “nemico” Toni Scilla. Il primo cittadino è alla ricerca del suo secondo mandato e pensava di poterlo ottenere anche grazie al simbolo di Forza Italia. Ma i berlusconiani hanno deciso di non decidere. L’hanno lasciato senza copertura politica. Stesso trattamento anche per Scilla. I candidati alle Europee di Forza Italia hanno provato a contenderseli, ma i due sono concentrati sul loro futuro e sanno di non poter perdere tempo e soprattutto voti per strada, magari proponendo un candidato che può risultare “antipatico” e che rischia di mettere in gioco anche il voto per le Comunali. Cristaldi, non è certo la prima volta nella sua storia politica, si gioca il tutto per tutto. Ha con sé tre liste civiche, “Osservatorio Politico”, “Liberi” e “Futuristi”. E non ha mai messo da parte, anche dopo avere aperto a Forza Italia, il suo progetto di Partito-Città, che punta a trasformare Mazara un centro strategico delle politiche del Mediterraneo. Poi, a bocce ferme, e con i voti alla mano parlerà anche di politica e di partito. Ora deve soltanto vincere. Anche per Scilla è l’ultimo treno. Ha perso le Regionali del 2012. Sembrava uscito fuori dai giochi. La crisi del Pdl l’ha portato a scegliere e tra il Nuovo Centrodestra e Forza Italia ha pensato che tra i berlusconiani poteva esserci più spazio e qualche chance in più. Ma la concorrenza forzista gli ha fatto comprendere che nessuno era disponibile a consegnargli la leadership del partito in provincia ed ha così cambiato strategia e puntato dritto verso la sua città. Aveva provato a conquistarla cinque anni fa ma si era dovuto piegare alla forza di Cristaldi. Torna a mettersi in gioco e si presenta con tre liste civiche: “Mazara nel Cuore”, “La Svolta” e “Socialisti per Mazara”. Tra Cristaldi e Scilla c’è anche un aspetto spiccatamente personale. E’ uno scontro che troverà una soluzione dopo il 26 maggio. Nell’area moderata e di centrodestra ci sono altre due opzioni. Una porta al candidato sindaco del Nuovo Centrodestra Pino Siragusa. E’ stato assessore di Cristaldi. Sono stati assieme nel Pdl, ma quando il sindaco ha rotto con il senatore Antonio D’Alì, il professore non ha avuto dubbi ed ha scelto di seguire il parlamentare trapanese. Del resto era in giunta anche per nome e per conto del senatore. Siragusa non ha mai perso il suo aplomb da centrista liberale. Si è gettato nella mischia – non poteva fare altrimenti – ma senza mai alzare i toni della polemica di un campagna elettorale che si è incattivita giorno dopo giorno. Siragusa ha un compito supplementare oltre a quello, legittimo, di vincere. Deve piazzare la bandierina del Nuovo Centrodestra a Mazara contribuendo ad organizzare il partito in provincia di Trapani. Ha scelto invece il ruolo di battitore libero l’ex forzista Roberto Frazzetta. Consigliere uscente pronto a fare il salto di qualità. In campagna elettorale ritiene di avere posto una serie di questioni concrete trovando la soluzione a problemi che condizionano da decenni lo sviluppo della città. “Frazzetta Sindaco” è la sua lista. Dopo il primo turno – il ballottaggio viene considerato un dato certo – anche lui potrà dire la sua.
Ma le sfide non sono soltanto nel centrodestra. Anche il centrosinistra ha deciso di non farsi mancare nulla. Da un lato il candidato del Partito Democratico Pino Bianco, ex consigliere provinciale. Dall’altro, il candidato sindaco Vito Torrente, ufficialmente sostenuto da cinque liste civiche e quindi con un progetto per la città. Nei fatti con ben due deputati regionali alle sue spalle. Il primo è un fedelissimo del Governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Si tratta dell’onorevole Nino Oddo, leader del Psi in provincia di Trapani e dirigente regionale e nazionale del suo partito. L’altro è Giovanni Lo Sciuto, ex autonomista dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo ma ora considerato in marcia verso il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Pd con Bianco, Psi con Torrente, ma i due partiti stanno dalla stessa parte alle Europee ed hanno anche sottoscritto un patto federativo. Come se non bastasse c’è pure un caso politico ancora aperto. Rimanda alla nomina di uno degli assessori designati da parte di Torrente. Il candidato sindaco ha scelto di avere al suo fianco Anna Certa che è però stata candidata all’assemblea regionale del Pd in quota all’ex segretario regionale Giuseppe Lupo. E’ stata deferita alla commissione di garanzia per l’espulsione, ma non c’è mai stata una decisione in merito. Andando indietro alle Regionali del 2012 e per ingarbugliare ancora di più le carte c’è da dire che lo stesso Torrente fu uno dei grandi elettori dell’attuale capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi. Non è dunque un caso che i due candidati, Bianco e Torrente, abbiano dovuto spendere una parte della loro campagna elettorale per smentire un accordo al ballottaggio. “Se vai tu, ti voto. Se vado io, tu voti me”. Qualche buontempone mazarese ha aggiunto una domanda: “E se rimanete fuori tutti e due?”. Domanda senza risposta. Torrente è il candidato con più liste. Ne ha cinque: “Voci Democratiche”, “Libera Intesa”, “Insieme si Può”, “Insieme per Mazara” e Movimento Diritto alla Città”. Torrente, soprattutto nella fase iniziale della campagna elettorale, ha dovuto anche chiarire, archiviandola, la critica di essere stato vicino all’ex deputato regionale della Democrazia Cristiana Pino Giammarinaro. Vicenda che ha fatto parte del confronto interno al Pd nell’elezione del nuovo segretario provinciale. L’ha tirata in ballo il sindaco di Erice Giacomo Tranchida. Bianco, oltre alla lista del Pd ha anche quella che mette assieme Democratici Riformisti ed Udc.
Tra vecchi e nuovi partiti e tante liste civiche ci sono anche i grillini. Il Movimento CinqueStelle punta su Leonardo Falco. Una sola lista a sostegno ed una sfida al sistema così come chiede il leader Beppe Grillo. In tutto e per sintetizzare, sette candidati a sindaco e 16 liste in lizza. Mezza città che corre per un posto in consiglio e tanti scontri in famiglia anche se Mazara non è certo l’ultimo Comune della provincia di Trapani.