PALERMO – Dopo l’Orchestra Sinfonica Siciliana, i teatri e i cinema, adesso chiudono anche le scuole. L’istituto provinciale di Cultura e Lingue “Ninni Cassarà” di via Don Orione a Palermo, infatti, rischia di non poter riaprire le porte agli studenti per il prossimo anno scolastico, a causa della mancanza di soldi della Regione. Con esso anche le cinque sedi in tutta la provincia: la succursale di via Fattori 86 e le altre due distaccate di Cefalù e Terrasini. Mentre la sede di Alimena, con 49 studenti, è già chiusa da tempo.
La questione nasce dal mancato passaggio allo Stato dell’istituto, deliberato lo scorso febbraio dalla giunta provinciale per ridurre la spesa, ma mai ratificato dal consiglio provinciale. L’amara sorte dell’istituto, se confermata, comprometterà il percorso scolastico di 1800 studenti, 270 docenti, di cui 70 di ruolo e 200 precari. Lo segnala a Livesicilia Rossella Scalone, docente di inglese da ben 38 anni del liceo linguistico che adesso rischia di chiudere i battenti per sempre.
“Apprendiamo che la Regione Siciliana non intende più ricoprire le spese economiche degli istituti secondari provinciali. Con quale coraggio – dice l’insegnante – si può pensare di chiudere una scuola che esiste da 40 anni, senza pensare alle conseguenze? Forse dimentichiamo che la cultura è un bene primario e che dall’oggi al domani non si può stravolgere la vita di così tanti studenti. Per non parlare di quei ragazzi – precisa Scalone – che, nel caso in cui non riuscissero a colmare il proprio debito formativo con i relativi esami di riparazione già programmati per fine agosto, non potranno accedere all’anno scolastico 2013/2014, con i relativi esami di idoneità programmati per settembre”.
Per la docente “togliere l’accesso alla cultura serve a gestire meglio la gente ignorante. Questa, – aggiunge – è una forma di implosione e di protezione del sistema in essere. Non saranno solo le abitudini delle famiglie ad essere stravolte, ma si andrà incontro a una serie infinita di spese, a partire dai nuovi libri di testo. Mi auguro – conclude Scalone – che si guardi più da vicino il problema di questa scuola per conoscerla nei suoi momenti più significativi e felici”.
Analoga la preoccupazione del dirigente scolastico Filippo Spallina: “Si sta lavorando affinché si possa riavviare l’anno scolastico compatibilmente con quelle che sono le risorse finanziarie della nostra amministrazione. Ma è ovvio che a livello istituzionale – prosegue Spallina – ci vuole la buona volontà di tutti, affinché questi 1800 ragazzi possano concludere il proprio percorso scolastico. Siamo a un codice rosso – aggiunge ancora Spallina -. Come si fa a parlare di legalità se non si garantisce il diritto allo studio? Siamo già stati costretti a tagliare la sede di Alimena, che aveva 49 studenti, risparmiando 514 mila euro. E poi ancora, immaginatevi chi si ritrova al quarto anno e l’anno prossimo sarà di maturità e dovrà stravolgere la sua vita in questo modo. Mi auguro – conclude il dirigente – che il prossimo anno scolastico possa decollare sotto l’ombrello protettivo del Ministero, sia per i docenti che per tutti gli studenti di questo istituto.È per questo che ci affidiamo al presidente della Regione Siciliana e al commissario straordinario della Provincia di Palermo”.