Abolizione delle Province | E' corsa contro il tempo - Live Sicilia

Abolizione delle Province | E’ corsa contro il tempo

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il presidente della commissione Affari istituzionali, Antonello Cracolici, hanno presentato il convegno dell'Asael che farà il punto suill'iter amministrativo per l'approvazione della riforma su città metropolitane e liberi consorzi di comuni. Il deputato Pd: "Bisogna fare presto, no alla proroga dei commissari nelle Province".

PALERMO – In Sicilia incombe la scadenza per l’approvazione dei disegni di legge sulle città metropolitane e sui liberi consorzi comunali, che nelle intenzioni del governo Crocetta prenderanno il posto delle Provincie. Entro il 31 dicembre l’Ars dovrà licenziare i due testi altrimenti c’è il rischio concreto che si debba ricorrere a una proroga del mandato dei commissari provinciali. La parola d’ordine, dunque, è accelerare, e per farlo la Regione e i Comuni di Palermo, Catania e Messina si siederanno insieme al tavolo di un convegno organizzato per domani a Sala delle Lapidi dall’Asael, l’Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali.

Parteciperanno all’evento i sindaci delle future città metropolitane, Leoluca Orlando, Enzo Bianco e Renato Accorinti, il presidente della commissione Affari Istituzionali all’Ars, Antonello Cracolici, l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Patrizia Valenti, e il presidente dell’Asael, Matteo Cocchiara. Il convegno è stato presentato stamattina ai giornalisti da Orlando e Cracolici, che hanno messo da parte le ruggini del passato (chi non ricorda le roventi polemiche attorno all’affaire primarie per la scelta del candidato del centrosinistra a sindaco del capoluogo siciliano, con il Professore che ne sconfessò l’esito presentandosi come avversario del prescelto Fabrizio Ferrandelli) perchè, come ha spiegato il deputato regionale, “questo è il tempo della collaborazione vera fra le istituzioni per costruire un sistema efficiente che metta al centro i cittadini e i costi dei servizi pubblici, altrimenti questi diventeranno insostenibili”.

Per spingere la giunta regionale a stringere i tempi (Palazzo d’Orleans non ha ancora depositato in commissione la relazione tecnica sul ddl) domani stesso Cracolici presenterà due disegni di legge che integrano quello governativo. L’obiettivo è stralciare la parte attinente l’accorpamento dei comuni più piccoli ai tre capoluoghi e procedere per il momento con le sole città metropolitane. Con un primo ddl verranno istituite le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. In un secondo momento i centri minori potranno scegliere se aderire al nuovo ente o associarsi nei liberi consorzi di comuni. Così facendo, a detta di Cracolici, la data del 31 dicembre verrebbe rispettata: “Garantendo gli enti di secondo livello, una cosa che si può fare immediatamente, eviteremo di dover prorogare i mandati commissariali. Se partiamo dalle città entro due settimane i consigli comunali potranno nominare i loro rappresentanti nelle assemblee delle città metropolitane”.

“È importante non perdere questo treno – ha commentato Orlando – ed evitare che la Sicilia resti estranea ad un processo che sta coinvolgendo tutta la nazione. L’asse 6 della programmazione europea 2014/2020 conferisce importanza e fondi alle città metropolitane. Inoltre questa riforma ci consentirebbe di evitare sovrapposizioni inutili, come accade nel settore scolastico, in cui abbiamo asili comunali, scuole provinciali, licei e università statali. Non entriamo nel gioco da salotto di quanti e quali comuni vogliano aderire alla Palermo metropolitana – ha continuato il primo cittadino –. Chiediamo che intanto si parta con gli attuali confini”.  “Ovviamente ci vorrà tempo per mettere in atto tutte le trasformazioni – ha spiegato Cracolici –. Dall’oggi al domani non si può intervenire su tutte le competenze, dall’acqua, dalla mobilità ai rifiuti. Ma intanto bisogna partire con una base normativa. Se c’è una buca per strada i cittadini devono sapere a chi spetti ripararla”.

Oltre ai due ddl cui sta lavorando Cracolici, in commissione ne sono arrivati diversi altri, tra i quali una proposta della lista Musumeci che vorrebbe stoppare l’istituzione dei consorzi. L’esponente del Pd taglia corto e rimanda al mittente l’ipotesi di un alleggerimento della riforma: “Ci sono forze politiche che a Roma criticano i governi perchè non aboliscono le provincie e in Sicilia vogliono ripristinarle. Ci sono troppi livelli ripetitivi in cui tutti fanno tutto e i costi risultano triplicati. La Regione va alleggerita – ha concluso Cracolici –, che senso ha che debba occuparsi di motorizzazioni, geni civili o pompe di benzina? Non si deve vivere di nostalgia, la cultura passatista è pericolosa. E i dipendenti provinciali non devono preoccuparsi”.

Gli scontri politici e personali tra Orlando e Cracolici sono solo un ricordo, almeno ascoltando come i due concludono la conferenza stampa, quasi a braccetto. “Dobbiamo lavorare insieme e farlo in modo saggio e serio. E poi se si sono alleati Letta e Alfano – ha scherzato Cracolici – allora ci possiamo alleare io e Orlando”. “Voglio spersonalizzare questa battuta – ha rilanciato il Professore – dicendo che, se a Letta e Alfano è sembrato naturale fare le larghe intese, è ancora più naturale che Orlando e Pd si avvicinino”.


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