Accenture, al via i licenziamenti | L'azienda: "Non c'era altro da fare" - Live Sicilia

Accenture, al via i licenziamenti | L’azienda: “Non c’era altro da fare”

La nota della multinazionale Accenture sull'avvio delle procedure di mobilità, al via da oggi per i 262 addetti del call center palermitano. L'appello alle istituzioni dei sindacati alle istituzioni. Il sindaco Orlando: "Una grave decisione".

PALERMO“Per diversi mesi Accenture ha lavorato con BT e i sindacati per trovare una soluzione percorribile per il contact center di Palermo, a seguito della decisione di BT di terminare il contratto il 31 ottobre. Il piano proposto avrebbe preservato i 262 posti di lavoro e mantenuto le attività del contact center a Palermo”. Lo scrive in una nota la multinazionale Accenture, riferendosi all’avvio delle procedure di mobilità, al via da oggi per i 262 addetti del call center palermitano. “Nonostante tutti gli sforzi, non è stato possibile trovare un accordo tra le parti – prosegue la nota -, non lasciandoci altra alternativa se non quella di avviare la procedura di mobilità. Siamo consapevoli del periodo di incertezza che i dipendenti di Palermo e le loro famiglie hanno attraversato. Accenture resta disponibile a cercare una soluzione con tutte le parti coinvolte”.

In serata, con una nota, la Uilcom ha lanciato un appello alle istituzioni per evitare la perdita del posto di lavoro dei 262 operatori. “Abbiamo ricevuto una convocazione al Ministero del Lavoro per giorno 11 novembre, dove ci auguriamo che con il patrocinio istituzionale si riesca a costruire un accordo sindacale in grado di garantire la continuità occupazionale di 262 lavoratori. Questa mattina è stata formalmente attivata la procedura di licenziamento collettivo. In queste ore circola insistentemente la “voce” che lunedì 3 novembre i dipendenti di Accenture troveranno la sede di lavoro chiusa. Se questa condizione dovesse essere confermata sarebbe un segnale pesantissimo che aggraverebbe ulteriormente le ricadute sociali dei lavoratori, oggi lasciati senza lavoro infatti, in quest’ultimo periodo, il traffico e l’attività prodotta e gestita da Bt viene dirottata e gestita da altri soggetti a Roma. La vertenza Bt – Accenture è la storia di due multinazionali con floridi bilanci che decidono di confrontarsi in termini contrattuali attraverso reciproche proposte di gare al massimo ribasso: in pratica, un’azienda titolare di servizio pubblico di telecomunicazioni, British Telecom, apre un insediamento produttivo a Palermo, incamera tutte le agevolazioni fiscali e normative e, dopo 5 anni, cede l’attività ad un’altra multinazionale Accenture che, a sua volta, senza produrre nessun ulteriore investimento, con gradualità riduce il costo del lavoro tagliando le retribuzioni dei lavoratori, introducendo strumenti di flessibilità, quali i tirocini formativi, e l’utilizzo di ulteriori ammortizzatori sociali che hanno garantito comunque una discreta marginalità a entrambe le aziende. A gennaio 2014 British Telecom ha comunicato ad Accenture la disdetta anticipata del contratto in outsourcing prevedendo il licenziamento dei 262 dipendenti. Da quella data è iniziato un percorso di lotta sindacale che ha visto l’interessamento di tutte le istituzioni Territoriali, Regionali e Nazionali.

Nonostante tutto questo le proposte fatte fino ad oggi risultano irricevibili perché prevedono di derogare all’impianto normativo che regola la cessione di ramo d’azienda, propone di tagliare le retribuzioni di un ulteriore 12%, con demansionamento e rinuncia agli scatti di anzianità, e soprattutto non realizza alcun investimento a garanzia della tenuta occupazionale in termini di prospettiva nel tempo. Decidere oggi di chiudere la sede, formalizzare le procedure di licenziamento e non farsi carico di alcuna soluzione possibile di questa emblematica vertenza è una responsabilità pesantissima perché introduce metodi e comportamenti irrispettosi delle leggi di questo paese. Chiediamo ai Parlamentari Siciliani, al Governo Regionale, al Sindaco di Palermo, all’Esecutivo Cittadino, al Consiglio Comunale di questa città di prendere posizione insieme ai lavoratori di Bt/Accenture per salvare i posti di lavoro”.

“La decisione di Accenture di procedere al licenziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Palermo è grave”. E’ questo il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e dell’assessore al Lavoro, Giovanna Marano. “Non era questo il clima che si respirava al Mise durante l’incontro e non era questo l’intendimento comune delle Istituzioni presenti. C’è leggerezza nella decisione e si intravede la rincorsa verso aree di lavoro non tutelato e precario. Ci dispiace che un grande gruppo multinazionale penalizzi cosi la città di Palermo . L’Amministrazione comunale – continuano Orlando e Marano – è vicina alle lavoratici ed ai lavoratori di Accenture e promuoverà ogni azione utile affinché si creino le condizioni per ristabilire un corretto sbocco alla vertenza in grado di offrire lavoro e nuove opportunità ad una città già martoriata dalla disoccupazione. Chiediamo al Ministro del lavoro un autorevole intervento nella trattativa per giungere ai risultati che tutti auspichiamo.

 


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