Cielo di piombo al noleggio di Catania: Musumeci lascia il carcere

Cielo di piombo al noleggio di Catania: Musumeci lascia il carcere

Intanto il processo è entrato nel vivo

CATANIA – Da gennaio è sotto processo perché ritenuto il principale fautore di una sorta di spedizione punitiva improvvisata. Doveva essere forse un’azione dimostrativa, ma si trasformò in sparatoria. Accadde davanti a un autonoleggio di Nesima. Il caso risale al 27 maggio scorso. Ora “Turi a mina”, al secolo Salvatore Musumeci, 54enne, è stato scarcerato.

I suoi legali, gli avvocati Francesco Antille e Carmen Tomaselli, adesso hanno ottenuto i domiciliari. Lo ha deciso il giudice. Il processo si celebra con rito abbreviato dinanzi al gup Dorotea Catena. Musumeci era stato arrestato dalla polizia il 12 luglio scorso.

In aula si tornerà il 24 maggio, poi il 7 giugno. Uno degli imputati, come detto, è lui. Non è chiaro in questa fase in quanti abbiano chiesto il giudizio abbreviato. L’indagine si è mossa in entrambi i fronti. Tra gli indagati c’era Musumeci, ma anche coloro che avrebbero risposto al fuoco, poi tentando di nascondere le armi.

L’inchiesta

L’indagine è stata svolta dagli agenti della Squadra Mobile di Catania. Le accuse, ipotizzate a vario titolo per gli indagati, vanno dal tentato omicidio alla detenzione e al porto d’arma clandestina in luogo pubblico; e ricettazione.

Tutto sarebbe scaturito da un contrasto tra i gestori dell’autonoleggio e una terza persona, non indagata. Musumeci sarebbe intervenuto proprio per difendere l’onore di questa “terza persona”. Avrebbe agito con alcuni fiancheggiatori.

Gli spari ad altezza d’uomo

Avrebbe esploso ripetuti colpi d’arma di pistola. Alcuni avrebbero colpito delle pareti, altri sarebbero stati esplosi ad altezza d’uomo e in direzione di uno dei due gestori dell’autonoleggio. Quest’ultimo avrebbe risposto al fuoco, usando una pistola che sarebbe stata rinvenuta nel luogo della pioggia di proiettili.

Musumeci, insomma, avrebbe avuto dei complici, e poi si sarebbe disfatto della pistola, consegnandola ad altre due persone indagate (per detenzione illegale d’armi). Dal canto loro, i gestori dell’autonoleggio, avrebbero cercato di nascondere le due armi in loro possesso.


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