Accenture, continua la protesta | Sciopero mercoledì e venerdì - Live Sicilia

Accenture, continua la protesta | Sciopero mercoledì e venerdì

Sono 262 gli addetti del call center, temono di restare senza lavoro per la decisione della società British Telecom di recedere anticipatamente dal contratto con Accenture.

palermo, la vertenza
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PALERMO – Resteranno a braccia conserte domani e venerdì i dipendenti del call center Accenture a Palermo. I sindacati hanno proclamato quattro ore di sciopero per domani pomeriggio e venerdì mattina. Sono 262 gli addetti del call center palermitano, temono di restare senza lavoro per la decisione della società British Telecom di recedere anticipatamente dal contratto con Accenture, mentre il tentativo di arrivare a una mediazione è fallito la scorsa settimana, quando il vertice al ministero dello Sviluppo economico con le due aziende, i sindacati e i rappresentanti si è concluso con un nulla di fatto. Mercoledì pomeriggio i lavoratori manifesteranno a piazza Politeama, mentre venerdì un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo.

La protesta di domani partirà alle 15: un sit in, nel corso del quale i lavoratori racconteranno ai cittadini la propria storia. “Aspettiamo tutti coloro che vogliano sostenerci e che finora ci hanno sostenuto per testimoniare la loro solidarietà” fa sapere Michele Giordano Rsu Fistel Cisl Palermo Trapani. Venerdì mattina si terrà un altro sit in dalle 9,30 davanti la Prefettura di Palermo. “Ribadiamo che le aziende si sono presentate al tavolo con una proposta di accordo inaccettabile, eppure noi siamo pronti a continuare la trattativa”. Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani e Francesco Assisi Segretario Fistel Cisl Palermo Trapani, aggiungono “Attendiamo un’apertura nella posizione rigidissima assunta da Bt al tavolo ministeriale e di quella assunta da Accenture. Alla luce delle dichiarazioni rilasciate all’indomani del tavolo da Bt, ci chiediamo quale sarebbe la disponibilità alla soluzione della vertenza da parte dell’Azienda. Ribadiamo inoltre la necessità di un intervento più decisivo del governo nazionale, purtroppo finora è stato spettatore silenzioso e inattivo, mentre l’obiettivo primario deve essere quello di tutelare tutti i posti di lavoro, la nostra città non può permettersi altri licenziamenti”.

 


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