Accordo Micron, Confindustria: |"Apripista per nuovo modello" - Live Sicilia

Accordo Micron, Confindustria: |”Apripista per nuovo modello”

L'associazione degli industirali plaude al nuovo accordo integrativo approvato oggi dalle parti sociali: flessibilità oraria e smart working per conciliare tempi di vita e di lavoro dei dipendenti ed esigenze dell’azienda.

Welfare aziendale
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Catania- “Un’intesa del tutto nuova che coniuga efficienza organizzativa ed esigenze dei lavoratori a vantaggio della produttività e della competitività”. Così il direttore di Confindustria Catania, Fabrizio Casicci, già responsabile dell’area Relazioni industriali dell’associazione, commenta l’accordo integrativo sottoscritto oggi a Monza dalle parti sociali e da Micron Italia, multinazionale americana dei semiconduttori che nel sito di Catania occupa 250 dipendenti.

Alla firma dell’accordo erano presenti Lorenzo Vinciguerra per Confindustria Catania e Fabio Usuelli per Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza. Tra le importanti innovazioni introdotte dall’accordo per coniugare le necessità di un’azienda che opera in ambito globale e le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti, un’ampia flessibilità nella gestione dell’orario lavorativo, con la possibilità di compensare ore a debito e a credito nell’arco di un trimestre, e la facoltà di operare da remoto (smart working) per alcune giornate lavorative. Grande spazio viene dato al welfare riconosciuto nel documento come “condizione imprescindibile per il successo dell’organizzazione aziendale”. In questa direzione si inseriscono anche l’estensione della copertura di assistenza sanitaria, disponibile anche per familiari dei dipendenti, e l’interessante pacchetto flessibile di spesa in ambito welfare.

“Siamo di fronte ad un cambio di paradigma, un salto culturale importante anche nella gestione delle relazioni industriali – prosegue il direttore di Confindustria Catania-. Si abbandonano le logiche di apparato per sposare gli interessi reali di ciascuna delle parti, nella consapevolezza che mai come oggi lavoratori e imprese non sono portatori di interessi contrapposti ma di obiettivi comuni: remare nella stessa direzione per migliorare produttività e competitività conviene perché ciò si traduce in risultati concreti e tangibili per azienda e lavoratori. Un esempio da prendere a modello, dunque, per proiettarsi velocemente verso una dimensione più qualificata e produttiva del lavoro”.


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