ACI CASTELLO. Il gruppo Udc ad Acicastello, praticamente, non esiste più. Escono dal partito Salvo Danubio (Presidente Consiglio Comunale e commissario cittadino), Rosario Grimaldi (consigliere) e Nello Zappalà (assessore). E le dichiarazioni del presidente del consiglio comunale, Salvo Danubio, sono al vetriolo: “Pablo Neruda, in un passo di una sua famosa poesia, diceva: Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce……”. Ebbene, l’ UDC non è il partito che sognavamo e speravamo; soprattutto quando nel 2009, aderendo con tanto entusiasmo, lo facemmo diventare la seconda forza all’interno del Comune di Acicastello e un punto di riferimento per la provincia di Catania, riuscendo ad aggregare tantissimi giovani e simpatizzanti e facendo crescere notevolmente il partito. Abbiamo resistito anche alla scissione del 2010, assistendo e resistendo anche ad una continua adesione e fuoriuscita di molti deputati catanesi.
“La classe dirigente provinciale e regionale – aggiunge il consigliere Rosario Grimaldi – non ha mai ritenuto opportuno valorizzare chi ha posto le basi per la continua crescita del partito; a questo sono seguiti anni di continue battaglie interne, proprio contro i sottoscritti, che con lealtà , portavano avanti i valori del partito medesimo”
“Abbiamo subito – afferma l’ assessore Nello Zappalà – continue minacce di cambio di commissariamento nel nostro comune e continui boicottaggi ad iniziative intraprese del Deputato Leader di turno”.
“Tutto questo – conclude Danubio – ha portato ad una profonda riflessione, che prima si è manifestata con i giovani e con le conseguenti dimissioni del Vice-coordinatore regionale giovani Udc Sergio Miraglia, del coordinatore comunale giovani UDC Acicastello Luciano Sciacca e dei giovani di Acicastello tesserati UDC. Alla luce di quanto sopra espresso, comunichiamo che i consiglieri Danubio e Grimaldi e l’assessore Zappalà; le immediate e irrevocabili dimissioni dal partito UDC, e allo stesso tempo la nascita del gruppo consigliere “Il Paese Che Vogliamo” che continuerà con lealtà, come ha fatto, in questi anni, l’appoggio all’amministrazione Drago”.