Acqua, i grillini attaccano: |"Ancora ritardi per la riforma" - Live Sicilia

Acqua, i grillini attaccano: |”Ancora ritardi per la riforma”

Il presidente della commissione Ambiente Trizzino: "Dopo sei mesi siamo punto e a capo". Botta e risposta polemico con il Partito democratico

PALERMO – “Dopo sei mesi di lavoro sul disegno di legge Panepinto rivolto a riformare il sistema di gestione delle risorse idriche siciliane, siamo nuovamente punto e da capo. Il governo regionale ha deciso infatti di non proporre alcun emendamento ma di sottoporre alla commissione un disegno di legge del tutto nuovo”. Lo ha comunicato in conferenza stampa il grillino Giampiero Trizzino, presidente della commissione Territorio e Ambiente, che proprio nella decisione presa dal governo Crocetta ha ritrovato “la evidente mancanza di dialogo all’interno del Pd”.

“Scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge Panepinto ci aspettavamo una velocizzazione dei lavori di approvazione del testo normativo – ha spiegato ancora Trizzino -. E’ a questo punto però che il governo regionale ha deciso di presentare una nuova proposta lasciando di sasso anche i propri parlamentari regionali in commissione Territorio e Ambiente che soltanto dopo aver chiesto contezza all’assessore Marino hanno deciso di dare lo sta bene a questo nuovo iter”.

Attacco duro quello del Movimento 5 Stelle al quale già ieri, in una nota, aveva risposto il Pd in veste di diretto interessato: “Il comportamento del Partito democratico in commissione Territorio a proposito del ddl sulla gestione delle risorse idriche è ben noto: siamo a favore dell’acqua pubblica. Comprendiamo che il M5S – si legge ancora nella nota -, piuttosto che spiegare ai propri elettori la decisione di sostenere il disegno del governo che non esclude il ricorso ai gestori privati, preferisca individuare un nemico e gettare fumo negli occhi ai siciliani ma suggeriamo all’onorevole Trizzino di usare toni meno offensivi, che poco si addicono alla carica che ricopre”.

E oggi il Pd, dopo la conferenza stampa, è tornato alla carica. “Gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno convocato una conferenza stampa per parlare dell’acqua pubblica, e invece hanno parlato del Partito Democratico – si legge in una nota del gruppo parlamentare del Pd-. Ma evidentemente gli amici “grillini” dimostrano di non essere molto bravi a ribaltare le frittate: a proposito del ddl sulle risorse idriche sono in evidente imbarazzo, e sperano di uscire dall’angolo tentando di deviare l’attenzione altrove. I siciliani, per fortuna, conoscono bene l’impegno del PD a favore dell’acqua pubblica e sanno distinguere fra chi sostiene le battaglie per ripubblicizzazione e chi, invece, non sa cosa vuole e si limita a parlare degli altri”.

I pentastellati però rimangono fermi sulla proprie posizioni: “Ci siamo sempre battuti per portare avanti iniziative referendarie a larga partecipazione popolare e la riforma del settore idrico non sarà da meno – ha commentato ancora Trizzino -. A noi non interessa il colore politico della proposta che verrà approvata ma semplicemente che si riesca a riformare una delle situazioni più critiche in cui versa attualmente la Sicilia. L’unico dato certo, ad oggi, è invece che i termini per l’approvazione di questa legge slitteranno ancora e che si dovranno prolungare ulteriormente i mandati dei commissari liquidatori per i vari enti di gestione delle risorse idriche, fatto che per noi rappresenta una ulteriore sconfitta”.

Degli elementi principali che dovranno essere contenuti all’interno della futura riforma ha parlato anche la grillina Valentina Palmeri, componente della commissione Ambiente: “Il nostro obiettivo è quello di proporre una gestione delle risorse idriche che fonda una comprensione macroscopica delle realtà idrogeografiche siciliane ad una amministrazione di tanti sub-ambiti specifici non cercando di riproporre inutilmente una gestione privata che in questi anni ha portato soltanto a diseguaglianze nelle tariffe e a disservizi che ancora oggi persistono. Al contrario si dovrà pensare ad una gestione totalmente pubblica che si occupi soprattutto di abbattere le differenze nella tariffazione dell’acqua e della diffusione della stessa in maniera omogenea su tutto il territorio”.


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