È morto questa mattina a 92 anni il regista Francesco Rosi, uno dei grandi maestri del cinema italiano. Leone d’oro per Le mani sulla città, Palma per Il caso Mattei, Legion d’onore e tributi a Locarno e Berlino. Rosi guardava indietro e vedeva un’altra Italia, un altro mondo, un’altra società, pur senza mai smettere di sentirsi dentro il suo tempo.
Era nato a Napoli nel 1922, appena più vecchio di Franco Zeffirelli che divise con lui gli esordi sul set di Visconti. E di Visconti fu assistente per La terra trema (1948), sceneggiatore di Bellissima (1951), collaboratore in Senso (1953). Tre anni dopo il suo primo film, La sfida.
Indimenticabili le sue pellicole influenzate dall’amore per la Sicilia di cui ha raccontato i lati più oscuri con Salvatore Giuliano, Lucky Luciano, fino ai profetici Cadaveri eccellenti e Dimenticare Palermo.