CATANIA – “Le omelie vanno dette non scritte”. In quelle parole di padre Salvatore Resca, c’era racchiuso buona parte del suo impegno. In quel testo allestito di pugno “Il Vangelo al contrario”, il manifesto del suo agire. Padre Resca non c’è più. Se n’è andato a 90 anni dopo essere stato forse inconsapevole coscienza, faro e guida (che nel suo immaginario non erano esattamente la stessa cosa) di tante generazioni di catanesi.
L’addio a padre Resca
Uomo, educatore e sacerdote. Con padre Salvatore Resca va via un pezzo della storia del civismo di Catania. Il movimento di “CittàInsieme” che fondò al tramonto degli anni ottanta quando feroci erano i fatti di mafia ha ispirato tante prese di posizione e rilanciato dibattiti che hanno aiutato ad interrogare la comunità catanese sul proprio modello di crescita e sul suo sviluppo. Contribuendo ad infrangere in numerose occasioni un muro di omertà che, altrimenti, sarebbe stato inscalfibile.
Quella Chiesa che deve ispirarsi ‘ai poveri e per i poveri’ è stato l’imperativo che ha attraversato tante sue battaglie di carattere sociale. Le dure prese di posizione contro Cosa nostra ed i comitati d’affari. L’instancabile servizio alla Parrocchia Santissimi Pietro e Paolo. Senza dimenticare la fondazione del Coro polifonico “Imago Vocis”.
E di padre Resca resterà, per sempre, il suo non tirarsi mai indietro dinanzi a chi poteva scegliere tranquillamente di farlo. “La mafia è sempre presente a Catania, non solo quella della criminalità organizzata, ma anche quella dei colletti bianchi e delle persone ‘per bene’, spesso in stretta collusione fra loro. Ma non meno dannosa della mafia è la nostra mentalità, la mentalità ‘mafiosa’, quella mentalità che non sa vedere l’interesse di tutti ma persegue con ogni mezzo, solo i propri. E’ questo l’humus culturale della mafia”. Parole che non lasciano scampo ad alcuna interpretazione. O fraintendimento.
I funerali di padre Salvatore Resca saranno celebrati nel pomeriggio oggi 29 novembre nella ‘sua chiesa’ in via Siena. Verranno officiati da Monsignor Renna.

