PALERMO – L’addio a una Lega “dove non c’erano interlocuzioni” e dove il segretario regionale Nino Minardo “è scomparso nel nulla”, poi il passaggio in Forza Italia con la regia del neo parlamentare nazionale Tommaso Calderone, “ma io – precisa Antonio Catalfamo, neo volto degli azzurri in provincia di Messina – sento di essere entrato in un partito unico e non in una fazione”. Il saluto al Carroccio e l’approdo nel partito guidato in Sicilia da Gianfranco Miccichè, ma che vive profonde divisioni interne con lo schieramento a sostegno del governatore Renato Schifani, ha fatto scattare diversi alert in casa FI, ma Catalfamo precisa: “Sono convinto che ci sarà un chiarimento rispetto alle dinamiche di queste settimane, mi piace pensare di essere entrato semplicemente in Forza Italia”.
“In Forza Italia ci sarà un chiarimento”
Miccichè, tuttavia, è stato il primo ad accogliere l’ex capogruppo della Lega all’Ars con tanto di comunicato stampa: “Mi ha fatto piacere e ci siamo anche sentiti in questi giorni. Ci lega una profonda stima reciproca ma sono in ottimi rapporti anche con l’attuale capogruppo di Forza Italia all’Ars, Pellegrino. Nelle scorse settimane ho sentito Schifani e conto di risentirlo e di andare a trovarlo nei prossimi giorni”, precisa prima ancora di ribadire: “Sono entrato in Forza Italia e non in uno schieramento. Lavorerò per un partito unico”.
“Salvini e Minardo scomparsi nel nulla”
Alle spalle, ormai, l’esperienza con la Lega, partito con il quale Catalfamo ha tentato la rielezione all’Ars. Le urne, però, non hanno dato il risultato sperato e a Sala d’Ercole è andato l’esperto Pippo Laccoto. “Ma nessun problema legato all’esito del voto – assicura -. La verità è che da sei mesi ormai, sia prima che dopo le elezioni, non ero più in condizione di parlare con la segreteria regionale né con quella nazionale del partito e questa circostanza, per chi fa politica, non è accettabile. Non sono riuscito ad avere alcuna interlocuzione, anche soltanto per programmare il lavoro sul territorio. Minardo (segretario regionale del Carroccio, ndr)? Scomparso nel nulla, così come Matteo Salvini“. Una situazione che non è andata giù a chi è stato il primo capogruppo all’Ars nella storia della Lega “e che ha contribuito – continua Catalfamo parlando di sé in terza persona – a triplicare gli iscritti e a raddoppiare il numero degli amministratori locali in provincia di Messina”.
“Salvini punta sui castelli elettorali”
Un malessere “diffuso e generalizzato”, secondo l’ex parlamentare regionale, che “in Sicilia coinvolge tanti elettori e uomini in vista della Lega” e che potrebbe portare “la maggioranza netta” dei consensi ottenuti dal Carroccio verso altri lidi. “Non credo sia il modo corretto di gestire un partito – prosegue -, dovrebbero preoccuparsi di mantenere i rapporti con la base. La verità è che Salvini ha tanti impegni e non può avere l’esatta conoscenza delle storie locali – osserva -. Sta puntando sui castelli elettorali ma questo non aiuta a mettere in sicurezza il partito e il suo patrimonio storico di identità. La politica è fatta di persone che si impegnano per la propria terra e che hanno bisogno di punti di riferimento, tutto questo negli ultimi mesi nella Lega non c’è stato”.
“Le Europee? Sono a disposizione del partito”
All’orizzonte ci sono le elezioni europee e c’è chi scommette già sulla candidatura dell’ex capogruppo dei salviniani a Sala d’Ercole con la nuova veste forzista: “Ci saranno delle scadenze elettorali, è vero, ma di tutto questo non ne abbiamo parlato con Calderone, con cui ho un rapporto che va al di là della politica – conclude -. Sono a disposizione del partito, che deciderà serenamente chi valorizzare tra le sue file”.