CATANIA – Metti una sera – una di quelle tiepide sere catanesi – due artisti legati al liotru e devoti della santuzza, in giro per la città: il ceramista Giovanni Vasile ed il pittore Antonio Sciacca. Con il naso all’insù, tra i palazzi barocchi di via Etnea e l’imponente Cattedrale di Piazza Duomo. Due chiacchiere, tante idee e tra queste, quella di organizzare una mostra dedicata, appunto, all’amata Agata. “Lungo la passeggiata con l’amico Antonio Sciacca – racconta Giovanni Vasile – riflettiamo sulla <sicilianità>, quale cultura che ci contraddistingue rendendoci unici; e ricordo il busto regalato diversi anni fa allo stilista Domenico Dolce, orgoglio siculo. Scopro allora da Antonio che un suo dipinto, raffigurante un angelo barocco è già da tempo in mostra in una boutique Dolce&Gabbana negli Emirati Arabi”.
La passione per la nostra cultura, quindi, un elemento che li accomuna. “La mia devozione – continua – per Sant’Agata era già nota ad Antonio ed in quell’occasione manifesta il desiderio di mettere la sua arte a disposizione della città, proprio in occasione dei festeggiamenti agatini. Da qui, la personale di 30 opere, esposte sabato 31 gennaio e domenica 31 febbraio, all’interno di Palazzo Asmundo di Gisira, in Via Gisira n. 40.
In quella occasione sarà presente anche la testa antichizzata presentata l’anno scorso dal Vasile in occasione della sira ‘O tri. Giovanni Vasile, in collaborazione con altri catanesi devoti a Sant’Agata e appassionati di arte (tra cui l’avvocato Ludovico Contino) hanno curato la mostra di Sciacca composta da 30 opere, dedicate a Sant’Agata ed alla nostra isola, contiene anche diverse Madonne lignee, già in uso nel ‘400: manichini di legno rivestito con tessuti pregiati, posti all’interno delle Chiese e utilizzate durante le processioni. Sciacca trae ispirazione dalla struttura <nuda> del manichino per poi arricchirla con coralli, nautilus (grosse conchiglie) e uova di struzzo, elementi iconografici che risaltano i sacri volti austeri e fieri.
Il legame con la terra del sud è per Sciacca molto forte e, nonostante i continui spostamenti all’estero, trascorre a Catania il suo tempo partecipando alle attività artistiche locali. Sino a marzo, infatti, una sua opera è tra le 200 esposte al castello Ursino, in occasione della mostra sul tema del novecento siciliano intitolata “Artisti di Sicilia da Pirandello a Iudice”, a cura del critico d’arte, Vittorio Sgarbi. Ancora giovanissimo, Sciacca viene selezionato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, per la Mostra Internazionale d’Arte Moderna di Glasgow e da lì ha inizio la lunga e prolifica carriera. Intervista Francis Bacon e dialoga con Antonio Burri, suoi estimatori.
Negli anni fa la conoscenza dello storico d’arte Vittorio Sgarbi, che commenterà alcune sue mostre personali. Nel corso della sua formazione approfondisce la ricerca sulla metamorfosi umana, osservando attentamente i comportamenti umani; tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 del XX secolo,aderirà al movimento pittorico-culturale denominato <Metropolismo> che vede coinvolti Alberto Sughi e Achille Bonito Oliva, Timur Kerim Incedayi e Carlos Grippo. Tra le esposizioni sul tema più significative, quella di Madrid, presso l’ Istituto Italiano di Cultura nel 1995, e quella di Roma (Museo del Risorgimento – Vittoriano) del 2000, con la presentazione di Achille Bonito Oliva, teorizzatore del Movimento. Tra gli invitati illustri che presenzieranno alla mostra a Palazzo Asmundo, il primo cittadino Enzo Bianco, Sua Eccellenza il Vescovo Salvatore Gristina e il celebre cantautore Franco Battiato. La mostra rimarrà aperta al pubblico (gratuitamente) fino alla sera di domenica 1 febbraio.
