"Picchiati, inseguiti e accerchiati" | I gambiani e l'incubo razzismo - Live Sicilia

“Picchiati, inseguiti e accerchiati” | I gambiani e l’incubo razzismo

I carabinieri di Partinico

Partinico, si indaga su una nuova presunta aggressione a sfondo razzista.

NEL PALERMITANO
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PALERMO – Picchiati, inseguiti e di nuovo picchiati. È il racconto di una notte di paura e violenza fra Trappeto e Partinico, in provincia di Palermo, quella ricostruita da cinque ragazzi originari del Gambia. C’è il sospetto che si tratti di una nuova e brutta storia a sfondo razzista. I carabinieri hanno raccolto le loro versioni. Versioni che, nonostante le difficoltà linguistiche, sono univoche. Dunque, al momento, vengono ritenuta credibili.

I ragazzi, tutti di età compresa fra i 17 e i 18 anni, sono ospiti della comunità di accoglienza Mediterranea di Partinico. Martedì scorso decidono di trascorrere la serata a Trappeto. Mentre si trovano sul lungomare, davanti al lido Pam Pam, vengono avvicinati da un gruppo di palermitani. Cinque, sei persone o forse più. Ne fanno parte, uomini e donne.

Uno sguardo di troppo e un sorriso probabilmente male interpretato. “Non ridevamo di loro”, raccontano i giovani. Vengono accerchiati, volano prima spintoni e poi calci e pugni. “Negri, tornatevene in Africa”, avrebbero urlato. Per fortuna arriva il pullman della comunità che deve riportare i ragazzi a Partinico. Sembra finita, ed invece, così raccontano, vengono inseguiti da tre o quattro macchine di colore scuro. Di più non ricordano. Gli tagliano la strada per bloccarli proprio davanti alla comunità. Salgono a bordo e ancora botte. Scappano e la raggiungono la comunità a piedi.

I carabinieri del Gruppo Monreale e della compagnia di Partinico hanno raccolto la denuncia dei ragazzi gambiani. Stanno cercando eventuali telecamere lungo il percorso per riscontrare la storia dell’inseguimento e risalire alla numero di targa delle macchine.

Partinico in poche settimane si ritrova al centro di un nuovo caso di violenza contro dei giovani extracomunitari. Il 2 agosto scorso sono finiti agli arresti domiciliari Lorenzo Rigano e Gioacchino Bono, accusati di “reiterati, brutali e gratuiti atti di violenza” contro Khalifa Dieng, un senegalese di 19 anni ospite di un’altra comunità. In quel caso l’aggravante dell’odio razziale è già stata contestata da un giudice, per l’episodio di ferragosto le indagini sono ancora alle battute iniziali.


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