Il Sole 24 ore attacca Orlando:| "Nessuno tocchi Cognata" - Live Sicilia

Il Sole 24 ore attacca Orlando:| “Nessuno tocchi Cognata”

Il giornale economico difende la gestione del sovrintendente Cognata: "Ha rappresentato una scommessa vinta", e ha puntato l'indice contro il primo cittadino: "Non si è mai dato, nel nostro Paese, che a un cambio di poltrona di sindaco provocasse anche un cambio nella sovrintendenza".

TEATRO MASSIMO
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Squadra che vince non si cambia. Il Sole 24 ore ricorre a una metafora sportiva per descrivere, nel suo paginone domenicale, lo stato di salute del Teatro Massimo. Indicato come un esempio di “buona pratica” amministrativa. Inspiegabilmente, spiega il quotidiano economico, criticato dall’amministrazione comunale di Palermo, che ha messo in discussione l’operato del sovrintendente Antonio Cognata. Sindaco Orlando in testa.

“Il Massimo in questi anni – scrive nel suo articolo Carla Moreni – ha rappresentato una scommessa vinta: se succede a Palermo, si diceva, potrà succedere anche altrove. Su quel palazzo – prosegue – non vorremmo soffiassero venti di tempesta, di cui al di là del contenuto preoccupa lo stile. Uno è di diecigiorni fa, il 25 luglio,quando 12 musicisti dell’orchestra presentarono contemporaneamente (tra le 18 e 12 e le 19 e 34, a ridosso dell’inizio del concerto) un certificato di malattia, obbligando la direzione ad annullare l’ultima data del cartellone estivo del Teatro(sette concerti gratuiti,distribuiti in luoghi simbolici della città). L’altro è di settimana scorsa, quando il vicepresidente del cda della Fondazione, avvocato Varvaro, veniva sospeso dal sindaco Orlando per nomina illegittima, quando il Collegio della revisione dei conti si era espresso diversamente. La “situazione gravissima” – scrive sempre il Sole – con cui viene dipinto il Massimo, nei comunicati stampa firmati dal primo cittadino di Palermo, dove si chiede il commissariamento della Fondazione, ci sembra evocare fantasmi del passato, con i quali il presente del Teatro ha tagliato i ponti”.

Insomma, il giornale economico prende chiaramente le difese dei vertici del Teatro: “Non si è mai dato, nel nostro Paese, – si legge sempre nell’articolo – che a un cambio di poltrona di sindaco provocasse anche un cambio nella sovrintendenza del Teatro: il Teatro non è un’azienda comunale. Alla Scala nessuno ha messo in dubbio la figura di Lissner, nel passaggio Moratti-Pisapia. E questo perché per statuto le Fondazioni, che hanno per presidente ilsindaco della città, nominano il sovrintendente attraverso il cda, organo indipendente da bandiere o schieramenti, lontano dalla vecchia logica degli Enti lirici, che per tanti anni disposero sovrintendenti e direttori artistici inecumenico pareggio tra destra e sinistra. Unico vincolo di controllo è il bilancio.Al Massimo, – spiega la giornalista del Sole 24 ore – la sola voce negativa in bilancio viene dal mutuo, acceso nel 2006, per sanare i 27 milioni (ventisette!) di debiti ereditati dalle gestioni precedenti a Cognata. Grazie agli utili degli ultimi anni, – si chiude l’articolo – è già sceso a 16 (sedici). Squadra vincente …”.


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