L’istruzione e’ l’area di intervento dalla quale partira’ la programmazione del Fondo Sociale Europeo per la Sicilia. Questo il dato che e’ emerso dal convegno, svoltosi, oggi a Palermo, presso la succursale dell’Istituto professionale Paolo Borsellino. La manifestazione e’ stata, inoltre, l’occasione per aprire un tavolo di confronto e discussione con gli operatori del sistema scolastico siciliano in merito agli interventi a favore della scuola, che la Regione sta avviando a valere sul P.O. FSE obiettivo convergenza 2007-2013.
Il dirigente generale del dipartimento regionale Pubblica istruzione, Patrizia Monterosso illustrando le linee guida dei bandi relativi al Fse, che saranno pubblicati il prossimo lunedi’ sulla Gurs, ha affermato che possiamo contare su una disponibilita’ finanziaria considerevole, pari a circa 177 milioni di euro. I principali settori di intervento sono: il potenziamento del partenariato istituzionale fra la scuola e gli altri sistemi formativi, la formazione e l’istruzione a livello universitario, la multiculturalita’, la promozione della legalita’ e della cittadinanza attiva, la lotta alla dispersione ed all’abbandono scolastico, il sostegno all’istruzione permanente degli adulti.
“Partiamo con una marcia in piu’ – ha dichiarato Patrizia Monterosso – rispetto al passato, perche’ abbiamo potuto individuare gli errori commessi e trovare i necessari rimedi. Il Fondo sociale e’ un’opportunita’ importante per il mondo della scuola e di conseguenza per tutto il tessuto sociali, economico e culturale siciliano”.
Sono intervenuti anche diversi esperti tra cui Paolo Leon dell’universita’ Roma 3, Giunio Luzzatto, dell’universita’ di Genova, Roberto Moscati, dell’universita’ Milano-Bicocca, Aldo Brigaglia, dell’universita’ di Palermo, Alessandro Ferrucci, Tecnostruttura delle Regioni. “Il mondo della scuola certamente ha dei disagi – ha dichiarato l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Antonello Antinoro – legati anche al continuo avvicendarsi di riforme del settore.
Non e’ possibile che ogni nuovo governo, non appena insediatosi, pensi di modificare di sana pianta l’istruzione in Italia. Serve un modello normativo, comportamentale ed educativo di riferimento che sia saldo e certo. Noi stiamo facendo la nostra parte per farlo divenire realta’. Con grande sforzo siamo riusciti a contenere in Sicilia gli effetti del dimensionamento scolastico stabilito dal governo nazionale e abbiamo operato per recuperare tutte le risorse finanziarie possibili per l’istruzione. Adesso la sfida e’ rendere la scuola siciliana sempre piu’ competitiva ed in grado di formare persone che siano motore di sviluppo per questa terra”.