Alfano nel ricordo di Giaccone:| "Tenere vivo sdegno antimafioso" - Live Sicilia

Alfano nel ricordo di Giaccone:| “Tenere vivo sdegno antimafioso”

Nel convegno in memoria del medico ucciso dalla mafia l'11 agosto '82 (per essersi rifiutato di 'aggiustare' una perizia) e al quale è intitolato il Policlinico del capoluogo siciliano: "Sono gli schifosi mafiosi a rovinare l'immagine della Sicilia".

il ministro dell'interno a palermo
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PALERMO – “Non bisogna mai abbassare la guardia, dobbiamo fare tutto quello che si può fare nelle istituzioni ma anche nei partiti e nei movimenti politici per recidere ogni più labile filo che leghi la mafia con la politica”. L’ha detto a Palermo il ministro dell’Interno Angelino Alfano partecipando a un convegno in memoria di Paolo Giaccone, medico ucciso dalla mafia l’11 agosto ’82 (per essersi rifiutato di ‘aggiustare’ una perizia) e al quale è intitolato il Policlinico del capoluogo siciliano.

“La mafia non ha ucciso solamente poliziotti, carabinieri, finanzieri, magistrati. La mafia ha ucciso anche medici e professionisti che si sono ribellati alla volontà di dominio e che hanno preteso di dire la verità all’estorsione di una bugia: la mafia pretendeva questo da Paolo Giaccone. Oggi siamo qui a ricordare quel sangue versato ma soprattutto a dire che non è stato versato invano”.

“Rispetto a trentatrè anni fa le cose in Sicilia sono cambiate – ha aggiunto – Non si può dire che abbiamo vinto ma si può dire che la mafia non è più quella di una volta e che lo Stato ha avanzato sempre di più nel contrasto alla criminalità organizzata e nel sequestro di beni criminali. “Ottenendo una serie di risultati che cominciano dalle più grandi stragi – ha concluso – hanno prodotto una reazione dello Stato che oggi è ancora più forte grazie alle vittime della mafia”.

 “Sono gli schifosi mafiosi a rovinare l’immagine della Sicilia”. L’ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano agli studenti dell’Istituto Don Bosco, dov’è in corso un convegno in ricordo del medico Paolo Giaccone ucciso dalla mafia l’11 agosto 1982. “Per essere un politico siciliano onesto – ha aggiunto – o parti dall’antimafia o non sei un politico siciliano onesto. Non si può essere a-mafiosi, e cioè semplicemente non mafioso: o sei antimafioso o non sei un politico siciliano onesto”.

“Quelli che hanno ammazzato i nostri eroi laici sono in galera, ora bisogna tenere vivo il sentimento di sdegno antimafioso, le coscienze dei siciliani sono state svegliate dalle bombe delle stragi, ma non possiamo correre il rischio che le coscienze senza le stragi rimangano sopite, bisogna tenere alta l’attenzione nelle scuole”.

Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è rivolto alla platea di studenti e professionisti intervenuti a Palermo alla cerimonia di consegna all’istituto Don Bosco di un premio intitolato alla memoria del medico Paolo Giaccone, ucciso da cosa nostra nel 1982 per essersi rifiutato di modificare una perizia che avrebbe salvato dall’ergastolo un killer.

“La mafia ha ucciso anche medici e professionisti che si sono ribellati alla volontà di dominio e che hanno preteso di dire la verità rispetto all’estorsione di una bugia: la mafia pretendeva questo da Paolo Giaccone – ha aggiunto il ministro – Oggi siamo qui a ricordare quel sangue versato ma soprattutto a dire che non è stato versato invano”. “Il ricordo di Paolo Giaccone deve rimanere vivo in tutti noi”, ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, intervenuto all’incontro, “Giaccone muore per aver fatto il proprio dovere senza aver cercato alcuna situazione di pericolo, semplicemente per aver incontrato dei criminali nella propria professione”. Tra i presenti alla cerimonia c’erano anche il presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, il prefetto, Francesca Cannizzo, il sindaco, Leoluca Orlando, il commissario straordinario antiracket, Santi Giuffrè, il questore di Palermo, Guido Longo, il rettore, Roberto Lagalla.

“Voglio esprimere il mio apprezzamento e quello dell’intera Amministrazione comunale per l’iniziativa di oggi, organizzata dal Lions Club Palermo Host che, con la consegna di un premio ad una giovane laureata in medicina legale, ha permesso di ricordare e confermare l’attualità dell’esempio e del sacrificio del professor Paolo Giaccone, barbaramente ucciso dalla mafia per impedirgli di continuare ad adempiere al proprio dovere. Di lui voglio ricordare la sua straordinaria professionalità medica, la sua sensibilità civile e la sua coerenza a ‘scienza e coscienza’ del bimillenario Giuramento di Ippocrate”. È quanto ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che oggi ha partecipato all’iniziativa “Una vita per la legalità: Paolo Giaccone”, organizzata dal Lions Club Palermo, che si è svolta all’istituto Don Bosco, a Palermo.

“Sicuramente la situazione attuale non è quella di 20 anni fa, credo che oggi ci siano le condizioni non solo per i professionisti ma anche per i commercianti di essere più al sicuro di quanto non lo fossero allora”. Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, a margine della cerimonia di consegna, all’istituto don Bosco di Palermo, di un premio intitolato alla memoria di Paolo Giaccone, il medico ucciso da cosa nostra l’11 agosto 1982 per essersi rifiutato di modificare una perizia che avrebbe salvato dall’ergastolo un killer. All’iniziativa è presente anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Il ricordo di Paolo Giaccone deve rimanere vivo in tutti noi – ha aggiunto – Giaccone muore per aver fatto il proprio dovere senza aver cercato alcuna situazione di pericolo, semplicemente per aver incontrato dei criminali nella propria professione”. Tra i presenti alla cerimonia vi sono il presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, il prefetto, Francesca Cannizzo, il sindaco, Leoluca Orlando, il commissario straordinario antiracket, Santi Giuffrè, il questore di Palermo, Guido Longo, il rettore, Roberto Lagalla.

 

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