Alla ricerca del tempo perduto |(attraverso un "chiavinu") - Live Sicilia

Alla ricerca del tempo perduto |(attraverso un “chiavinu”)

Quanti ricordi svela una chiave. La chiave è proprietà. Di luoghi fisici e di luoghi della mente. E’ espressione della titolarità di un luogo, di uno scrigno, di un portalettere.

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PALERMO – Quanti ricordi svela una chiave. La chiave è proprietà. Di luoghi fisici e di luoghi della mente. E’ espressione della titolarità di un luogo, di uno scrigno, di un portalettere. Più astrattamente è il mezzo con cui dischiudere i sentimenti, quindi l’anima. Quelle di lettura possono aiutare a risolvere l’intricata logica di qualche mente imperscrutabile. Ecco.
In Sicilia, terra che è espressione estetica di iperboliche bizzarrie, non c’è chiave più letteraria del Chiavinu. Il nome stesso è un’iperbole al contrario. Diminutivo accrescitivo. Dieci volte più grande di una chiave comune, apre porte comuni di luoghi che celano ricordi propri. Spesso, un mondo che non c’è più. Un mondo che, quando gira nella toppa, avverte con il suo inconfondibile cigolio, avvisando dell’arrivo degli intrusi. Enorme e di ferro. Di quello stesso ferro con cui erano fatti gli utensili e le arche dei Santi.

Sei in macchina. Con tua madre. Una buca che ti fa sobbalzare produce una serie di lamenti e borbottii dagli oggetti presenti a bordo. Ognuno col suo timbro, col suo grado di disapprovazione. Inconfondibile anche quello del chiavinu.
La mamma allora prende e dice: “Un tempo, le prime volte che si guardava la televisione il film alla sera lo facevano alle 9. Era un evento. Le figlie guardavano la televisione con le mamme che esercitavano l’ultimo, oggi rivoluzionario, livello di censura”. E se, durante il film, si verificava una scena di un bacio appassionato, la mamma saltava e diceva: “Fituso finiscila ca ti tiru u chiavinu“.


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Commenti

    Questo è un bel scrivere; mi piace questo pezzo sul capodanno con tutto quello di cui lo carichiamo,aspettative,bilanci e speranze.

    Bello !! E’ bello leggerti quando , e si capisce benissimo, le parole ,le frasi ti sgorgano veloci e leggere dal cuore, dall’anima. Ed e’ tutto cosi’ reale e vero, un anno passa l’altro arriva senza che se ne capisca nulla, senza valutare e pesare che tra le 23.45 e le 00.15 cambia la tua vita, una mezz’ora di fuoco che brucia il passato e accende il futuro.
    Auguri

    complimenti e buon anno

    Tutto sommato, per me è stato un anno come tanti altri.
    Pochi i momenti di felicità.
    Una bolletta del gas dove c’era scritto: Totale fattura zero, virgola zero zero. I pagamenti delle fatture precedenti sono regolari. Grazie.
    Il giorno dell’ingresso in un club esclusivo di amanti di Totò. C’era da rispondere ad una domanda a cui nessuno sapeva rispondere: qual’è il nome della ditta delle nuove macchine della tipografia di Peppino De Filippo ne “La banda degli onesti”. E io la sapevo : Bordini e Stocchetti di Torino.
    Il giorno che ho deciso di buttare via tutti i miei pigiami. Combinazioni di colori orribili, troppo accollati, rigidi. Senza aderenza, nè confidenza con il corpo, rimanevano rigidi quando mi rigiravo nel letto, non mi seguivano nei movimenti. Sostituiti con delle magliette di cotone a manica lunga. Bianche, a buon prezzo, al mercatino del martedì.
    Il giorno del derby, il terzo gol del Palermo, Ilicic. Finta, doppia finta, l’avversario per terra, il portiere beffato.
    Tutto qui, mi sembra. No, anche il giorno in cui decisi di abbandonare una fila troppo lunga alle casse del Supermercato.
    Una qualche felicità nel rimettere a posto il latte, nel banco frigo, prima di lasciare il carrello in un angolo.
    Auguri.

    Per fortuna …il futuro non dipende solo dalle nostre intenzioni. Auguri a tutti !

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