Alla sbarra i furbetti del cartellino |Tutti i nomi degli imputati - Live Sicilia

Alla sbarra i furbetti del cartellino |Tutti i nomi degli imputati

Sono 18 i dipendenti comunali per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.

CATANIA. Con la discussione del pubblico ministero Pasquale Pacifico, il prossimo 10 gennaio, entrerà nel vivo l’udienza preliminare del processo scaturito dall’inchiesta sui furbetti del cartellino al Comune di Acireale. Dopo lo stralcio di ben 49 posizioni, in attesa di compiere ulteriori approfondimenti, la Procura di Catania ha chiesto 18 rinvii a giudizio. Carmelo Amore, Anna Maria Anastasi, Angelo Calì, Giuseppe Calvagno, Mario Cocilovo, Pietro Currò, Carmelo Di Bartolo, Antonio Grasso, Venera Lizio, Orazio Mammino, Salvatore Massimino, Teresa Giuseppina Messina, Orazio Musmarra, Mario Primavera, Paolo Privitera, Santo Trovato, Salvatore Trovato, e Pietro Valerio sono accusati, a vario titolo, di truffa ai danni di ente pubblico e falsa attestazione di presenza in servizio sul luogo di lavoro. Davanti al gup di Catania Flavia Panzano il collegio difensivo ha chiesto l’accesso a tutte le intercettazioni compiute nel corso delle indagini preliminari, comprese quelle effettuate nei confronti degli indagati le cui posizioni sono state stralciate, per consentire un’adeguata difesa. Un’istanza, rigettata dal gup, a cui si sono opposti sia il pubblico ministero Pasquale Pacifico che il legale del Comune di Acireale, Enzo Mellia, costituitosi parte civile.

Dario Fina, difensore di fiducia di Mario Primavera, ha preannunciato la volontà del proprio assistito di sottoporsi ad ulteriore interrogatorio. Il legale ha depositato, inoltre, una memoria difensiva contenente anche alcuni articoli di stampa che attesterebbero le avverse condizioni meteo ad Acireale nei mesi di febbraio e marzo dello scorso anno, periodo in cui sarebbero stati commessi i reati contestati. Ciò, secondo il difensore, alleggerirebbe la posizione di Primavera, il cui compito per l’ente era il monitoraggio della Timpa. L’acquisizione è stata ammessa dal giudice.

L’INCHIESTA. “Condotte illecite non solo quantitativamente rilevanti ma anche “qualitativamente” significative di una condotta parassitaria”. Non esita a definire così il gip di Catania Giovanni Cariolo, nella propria ordinanza, il comportamento di alcuni degli indagati della maxi inchiesta sull’assenteismo al Comune di Acireale, condotta dagli agenti del Commissariato di Polizia di Acireale. A coordinare le indagini i sostituti procuratori Pasquale Pacifico e Marco Bisogni.

L’attività investigativa dura solo un paio di settimane, per l’intervento di uno degli indagati che accortosi della telecamera, installata dagli agenti davanti al lettore dei badge, la danneggia. Il tempo, seppur breve, consente comunque di delineare una serie di comportamenti illeciti diffusi tra i dipendenti comunali in servizio nella sede comunale di via Degli Ulivi. A rotazione, secondo l’accusa, gli indagati avrebbero certificato, tramite la strisciata dei badge, la presenza in ufficio di colleghi in realtà assenti. A dare impulso alle indagini le numerose segnalazioni di utenti stanchi di non trovare in ufficio il personale.


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