PALERMO – Nella settimana 31 marzo-6 aprile in Sicilia risulta in peggioramento l’indicatore relativo ai “casi attualmente positivi per 100.000 abitanti” e si registra un aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente: 502 casi per 100 mila abitanti, il 52, 1% in più. Sotto soglia di saturazione i posti letti in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti COVID-19. Lo dice il report della fondazione Gimbe.
La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 5,4% (Media Italia 6%); la percentuale di over80 che ha completato il ciclo vaccinale è parti al 32,2% (Media Italia 36,8%); la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 1,8% (Media Italia 2,2%). “Per la terza settimana consecutiva – dice Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe- continua la lenta discesa dei nuovi casi, anche se il calo degli ultimi giorni è sovrastimato per il tracollo dell’attività di testing durante il periodo pasquale: -128.141 persone testate rispetto alla settimana precedente e -304.499 rispetto a quella ancora prima”. Se a livello nazionale la variazione percentuale dei nuovi casi e i casi attualmente positivi sono in calo, la variazione percentuale dei nuovi casi cresce in 4 Regioni, in particolare in Sicilia e Sardegna dove l’incremento supera il 50%.
(ANSA).
Nella settimana 31 marzo- 6 aprile c’è stato un aumento dei casi COVID del 52%. Guarda caso il 30 marzo hanno ingabbiato il dirigente del dipartimento e i suoi compagnucci e indagato il pupillo del catanese per aver comunicato dati COVID sottostimati. Certo, qualche dubbio viene. Per il resto, come si vede dal report, siamo ultimi in tutto. Ogni mattina mi sveglio e puntualmente mi chiedo: ma non dovevamo diventare bellissimi?